Anno M CX XXI. 431 Urfpergenfe (a) , e colla prefenza dello SteSTo Re e Regina diC0 &fp'r-Francia. In erto fu folennemente pubblicata la Scomunica con-m Cn!0,luJ tra dell’Antipapa Anacleto (¿), e di chiunque il favoriva; €rb)Dedichi■ non folamente il Re de’Romani Lottario, ed Arrigo Re d’In- msìnCKr. ghilterra mandarono colà a confermar la loro aderenza al Papa, ma anche i Re d’ Aragona e di Cartiglia. Sul principio di quei!’ Anno, per quanto ci aflìcura Falcone Beneventano (c), il fud- ^ paico detto Anacleto non potendo fofferire la Comunità Stabilita dal Benevmt. Popolo di Benevento, cioè una Specie di Repubblica, o Sìa un’m Chroa. unione da lor fatta per reiìftere, occorrendo, a gli ordini del Papa loro Sovrano , chiamato in aiuto fuo con un buon corpo di milizie Roberto Principe di Capoa, fece imprigionare i più potenti & arditi di quella Città , in guifa che ridufle quel Popo- lo a dismettere la Comunità, e a preftare una piena ubbidienza a5 fuoi voleri. Andò pofcia a Salerno, e di là pafsò a Roma. Allorché il Popolo d’ Amalfi, Siccome di fopra è detto, Sì fottomife a Ruggieri, dichiarato pol'cia Re di Sicilia e Puglia , (d) ritenne in Suo potere le Fortezze di quella Città. Lo ical-(d) AUxaa. tro Ruggieri diilimulò allora il fuo fdegno per quefta lor pre-der Abb*s teniìone . Ora che fe la vide bella , fpedita per mare una flotta 7, fotto il comando di Giovanni i'uo Ammiraglio , e raunato un forte efercito per terra, mife l’aSTedio a quella Città. Dopo a-ver prefo loro le Terre di Guallo , Capri, e Trivento, aflediò anche Ravello , e talmente colle petriere flagellò la Torre di quel Cartello, che già minacciava rovina. Allora fu, che non Solamente il Popolo di Ravello, ma quello eziandio della Città d’Amalfi, mandarono a trattar di pace, ne’cui capitoli diede il Re Ruggieri quella legge , eh’ ei volle a i fudditi Suoi . Dopo di ciò tornò Ruggieri a Salerno, e quivi foggiornando, Sì vide comparir davanti Sergio Duca di Napoli , che consigliato dal timore dell’ ambizione e potenza d’eSTo Re , fenza voler aspettare la forza, andò a fottometterSì a lui, amando meglio di confervare il fuo dominio come VaSTallo, che di perderlo affatto col voler fare refiftenza. Da ciò pare, che fi deduca, avere bensì Ruggieri ottenuto dall’ Antipapa Anacleto un non so qual diritto Sopra Napoli nell’ Anno precedente, ma averne egli folamente nel prefente acquistata la Sovranità per la volontaria dedizione di Sergio. Come poi poteSTe pretendere Roma diritto fopra quella nobiliSTimà Città, che per più Secoli s’era matw tenuta indipendente dall’imperio Occidentale con riconofeere per