Anno MXXXI. 97 Willa Moglie di Berengario Re d’Italia in quell’ Ifola del Lago d’Orta: il che, ficcome abbiam veduto, Succedette nell’Anno 962. Ottone fteffo dopo la prefa di quel Luogo il tenne al facro Fonte. Non s’ingannò Glabro in ifcrivendo, ch’egli morì nell* Anno prefente 1031. in età d’anni fcttanta ; ma ingannoiìì bene il Padre Mabillone (a) , volendo qui correggere Glabro, quafi (a) Mabui. chè Guglielmo aveffe dovuto nafcere nell’Anno y6(. perchè mol- ^"J1^ Bta~i to ben fi verifica, ch'egli foife nato nel 962. e che nel prefen- Ann. ¡>87. te 1031. egli foife entrato nell’Anno fettantefimo di fua età, benché iìa vero, che Berengario morì molto più tardi di quel che fuppofe Glabro. Se vogliam credere a Sigeberto (¿), in 01) sìgeberu queft’Anno Robertus & Richardus ( Nobili Normanni ) minuen-in ii,onuo' dee domo multitudinis caujfa , hoc^ tempore a Normannia digrefiì > Apulìam expetunt, & Italis inter fe dijjidentibus, dum alteri, contro, alterum auxihum prceflant, hac opportunitate Italos callide & fortiter debellante & fuccejfus urgendo juos nomen fuum dilatant, & futurce profperitatis Jibi viam parant. Se , come io credo, e fi raccoglie da altro fuffeguente luogo, Sigeberto vuole , che Roberto Guifcardo nell’Anno prefente dalla Normandia paifaife in Puglia , egli racconta delle favole. Nè in quefti tempi fu guerra in Puglia, nè fra i Principi di quelle contrade; e noi vedremo a fuo tempo, quando eifo Roberto venne in Italia . Ma forfè parla di un divedo Roberto quello Storico . Anno di Cristo mxxxii. Indizione xv. di Giovanni XIX. Papa 9. di Corrado li. Re di Germania 9. Impera-dore 6. C^Esso’ di vivere in queft’Anno Rodolfo III. Re di Bor-j gogna, fopranominato il Dappoco, fenza lafciar Figliuoli. Aveva egli per cura del fanto Imperadore ’Arrigo ricono-fciuto per dominio dipendente dall’Imperio il fuo Regno, (c) orc) Damar. pure perchè ciò fi pretendeva fatto ne’tempi infino di Arnolfoin Chr' L 7' Re di Germania, egli venne a fuggettarlo di muovo all’imperio. L ' Imperaàor Corrado maggiormente ftrinfe quefto affare, ufando anche della forza, con indurre Rodolfo a promettere di aver per iucceffore in quel Regno o lui, o in fuo luogo il giovane Arrigo Re, con pretenderlo ancora per le ragioni di Gifela o Gisla Im-Tomo FI, G pe-