-SE» 3 81 nel 1798. — Sostenne nella prima età l’onor della scuola Pier Antonio Novelli, passato a miglior vita nel 1804, il quale non sempre fu eguale a sé stesso, nè potè richiamarsi a miglior vita. — Francesco Maggiotto seguì aneli’ esso lo stile del padre, stile non ¡spregevole, ma lontano dalle antiche massime. Chiuse gli occhi in patria nel 1808. — Jacopo e Vincenzo Guarana, padre e figlio, il primo morto nel 1807, il secondo pochi anni dopo, non deviarono pur essi da’primi insegnamenti. — Discepolo di Jacopo lu Costati-tino Cedini, il quale non mancò nè di franchezza né d’invenzione, ma stette di gran lunga discosto dal maestro sì nel disegno che nel colorito. Passava tra i più nel 1811, quando la nuova Accademia era instituita da alcuni anni, quando Cicognara era preside di essa, e quando Matteini insegnava pittura. — Alessandro Longhi moriva due anni dopo ¡1 Cedini anzidetto, ed era figlio di quel Pietro, di cui parlammo ; e tranne il saper condurre ritratti, veramente bellissimi, non era nato per opere di maggior lena. — Dee qui lodarsi Gio. Battista Canal, morto nel 1820, il quale non approfittò, è vero, dei nuovi insegnamenti, ma tuttavia negli affreschi e nelle teatrali pitture seppe darvi quel giusto effetto e quella degradazione di tinte necessari per colpire lo spettatore. — Passeremo poi senza parola altri pittori men noti, come Giuseppe Pedrini, Vincenzo Scozia, Francesco Musalo, i quali condussero opere, o secondo le vecchie pratiche, o guidali dal solo genio. — Altri artisti che appresero i rudimenti del colorire da questi, o da altri maestri del passato secolo, poterono cangiare maniera, e darsi tutti alla nuova, ottenendo ancora non poca fama : ma deonsi escludere da codesta schiera Girolamo Prepiani, Antonio Florian, e qualche altro, che furon soltanto capaci nel ristauro dei vecchi quadri e nel copiare gli antichi.