42.2, Annali d’ Italia; 'V Città per fariì riconofcere Signore e Sovrano cT effe Terre. Intorno a quefto affare fon da vedere gli Annali Ecclefiaftici del (a) Raynald. Rinaldi (a). U Autore della Cronica di Parma (i>) fcrive , che (h )Ch.'ronu SemPer Romani Pontifices de Republicn aUcjiad volunt e munge re , Parmenfe cjuum Imperatores ad Imperium affumumur . Non fi fa , che Fer-Rc? haic rara e Comacchio riconofceffero la Sovranirà Pontificia . Bolo-(c sigon. iigna (c ) la riconobbe, ma con certe condizioni e riierve . Al-R.gn.ìial. cune Città fi diedero liberamente al Papa, altre negarono di far- lo . Ma certo non cadde punto allora in penfiero alla Corte di Roma di pretendere Città dell’ Efarcato Modena , Reggio, Par-ma , e Piacenza, come gli adulatori de gli ultimi Secoli cominciarono a fognare , o a fingere , con ingiuria della verità patente . L’ altro grande affare, a cui s’ applicò il Pontefice, fu quello di abbafìàr la potenzi di Carlo Re di Sicilia. Covava egli in luo cuore non poco d’odio contra di lui. Ricordano Ma- (d) Ricord, laipina ( d) ne attribuisce 1’ origine all’ aver egli richiefla per tap.Ìo™ Moglie di un fuo Nipote una Nipote d’ effo Re Carlo , con ripor-Giovannì tarne la negativa , avendo rifpofto il Re , che non era degno il s^Anto'mn ^ un PaPa di mifchiarfi col fiso Regale , perchè la di lui fignoria non era ereditaria. Così almeno fi diffe ,• e che que-fio Pontefice foffe appaifionato forte per 1' efaltazione della l’ua Famiglia, di maniera che alcuni 1’ hanno fpicciato per autore del Nepotifmo , lo accennerò fra poco . Noi non falleremo credendo, che ad effo Papa difpiacefìe forte la maniera tirannica, con cui il Re Carlo governava la Puglia e Sicilia , e il mirarlo far da Padrone in Roma, come Senatore, con volere efTo Re raggirare a fuo modo la Corte Pontificia , mafFimamente nell’oc-cafion della Sede vacante, effendofi detto, che i fuoi maneggi nell’ ultimo Conclave erano flati forti , per impedir 1’ elezione del medefimo Pontefice Niccolò , e per farla cadere in qualche Cardinal Franzefe . Crebbe ancora la di lui avverfione , perchè tratcandofi di riunir la Chiefa Greca colla Latina , il Re Carlo per foftener le pretenfioni di Filippo fuo Genero all’ Imperio d’ Oriente, guadava tutte le orditure dei Papa, col dar fomento a gli Scifmatici ribelli dell’ Imperador Greco Michele Paleolego, Principe inclinato all’unione e pace delle Chiefe. La conclufio-ne di tutto quefto fi è , che il Papa induffe il Re Carlo a rinunziare al Vicariato della Tofcana, per foddisfare alle premure del Re Ridolfoj ed infieme al grado di Senatore di Roma. Dopo di