Annali d’ Italia: t) , moltiilìme di quelle prerogative, che rendono l’uomo degno di regnare . Giovane di bell’ afpetto , faceva fua gloria la cor-tefia , 1’ affabilità , e la clemenza , fenza avere ereditata la crudeltà de’fuoi Maggiori. Singoiar fu la fua Prudenza, e l’intendimento fuperiore di lunga mano all’età; grande il fuo amore verfo le Lettere e i Letterati , ed egli iteffo ben iilruito delle' Scienze , e dell’ Arti più nobili ; ma (opra tutto rifplendeva in lui la generofità e la gratitudine in premiare chiunque gli pre-itava Servigio. E fpezialmente nel tempo della coronazione fi diffufero le rugiade della fua liberalità e magnificenza con profusone di donativi al Popolo , e di Contadi, Baronie , ed altri Ufizj, de’quali principalmente furono a parte i fuoi Zìi materni Marcheiì Lancia , ed altri fuoi parenti, e molti Lombardi, de’quali più che d’altri fi fidava. Ch’egli foffe Principe di poca fede , di minor pietà , e dedito a’ piaceri e alla luiiuria , lo dicono gli Scrittori Pontificj. Certo è, che la politica mondana, e 1’ ambizione ebbero il primato nel fuo cuore , e fu da i più riprovato, l’aver egli occupato il Regno dovuto al Nipote . Cre-(è.) Matik. deva anch’egli non poco alla Strologia. Scrive Matteo Paris ( a ), PAngi Hàd' e^eru nell’Anno 1256. venuto a fapere,che Manfredi creduto Ann. \2}C-. fin allora baflardo , in una malattia della Madre, Figliuola del Marchefe Lancia di Lombardia , era ilato legittimato dallTmpe-rador Federigo 11. fuo Padre, coll’averla fpofata . Quelle erano (b) Sabas ciance del volgo . Racconta ancora Saba Malafpina ( b ) , Scritto-iib. t::s. re nemico di Manfredi, che non effendo peranche egli coronato, per parte del Re Corradino vennero in Italia due Ambafciatori con ordine di trattar col Papa di accordo per fuccedere nel Regno di Sicilia. Verfo il Cartello della Molara furono prefi, fpo-gliati , e 1’ un d’effi uccifo , l’altro ferito da Raule de’Sordi Nobile Romano . Autore di quella fcelleraggine vien detto Manfredi da effo Malafpina , quafichè allora non fi trovaffero nel diftretto Rc^mano, e in altri Luoghi, di que’Nobili affaffini , che andavano a caccia di chi avea cariche le valige d’ oro; e non confeffaffe egli, che quello Nobile era un folenniffimo icialacqua-tore e malvivente , capace perciò fenza gli fproni altrui di così neri attentati . Per lo contrario abbiamo da Matteo Spinelli (c) Matteo (c), che nel dì 20. diFebbraio del 1256. ( nel fuo teilo fono Sflmlli Concertati tutti gli anni . Forfè è l’Anno 1259. ) vennero a Bar-Italie, letta gli Ambafciatori della Regina lfabella , Madre del Re Cor-radino con quei del Duca di Baviera fuo Fratello , a trovare il Re