iy6 Annali d’ Italia. le, entrato nel Mefe di Marzo in Puglia, dopo la prefa di varie Terre e Cartella , arrivò a Gaeta , e coftretta quel!a Città alla refa , vi fpianò il Cartello, che 1’ Irnperadore con grande ipefa vi avea poc'anzi fabbricato. Prefe le Terre di Monte Ca-iìno , il Monirtero , S. Germano, ed altri Luoghi in que’contorni. Fondi, Arce, e Capoa rennero faldo, e 1 Conti d’Acquino, ben provvedute le lor Terre, fletterò forti nella fedeltà verfo di Federigo. Pure Acquino, Sora, a riferva del Cartello, e le Città d’Alile , e di Telefa, ed Arpino fi renderono all’armi Pontificie , che partarono ad artediar Caiazzo e Sulmona . Furono in querti tempi per ordine di Rinaldo Duca di Spoleti cacciati fuor del Regno tutti i Frati Minori, perchè fi dicea , che portavano Lettere Papali a i Vefcovi delle Città , efortatorie , acciocché inducertero gli uomini a renderli alla Chiefa Romana . Sparfero ancora voce, che Federigo II. era morto.Furono efiliati per quefto anche i Monaci Cafinenfi . E tale era la guerra , che faceva Papa Gregorio in Puglia alPImperador Federigo , per la quale implorò ioccorfi da tutte le Città della Lega di Lom- (a) Raynai- bardia (a), morte la Francia , la Spagna, l’Inghilterra, la Sve-Ecchj. n*i ùz ■> ed altri paefi a mandar danari e gente per quella guerra; hunc Ann. ed eccitò anche delle ribellioni in Germania contra d’erto Fede- a minore non fu quell’ altra guerra , che nello ftef-i fece a Federigo in Levante. Giunto ad Accon, o nel Settembre dell’Anno precedente, erto Augu-ilo, fu bensì ricevuto con tutto onore dal Patriarca, Clero, e Popolo, ma infieme con protetta di non poter comunicare con Jui, fe prima non otteneva l’artbluzion della fcomunica dal Papa. Andò pofeia in Cipri, e fpedì i fuoi Ambafciatori al. Sultano cl' Egitto , per richiedere amichevolmente il Regno di Ge-rufaiemme , come flato appartenente a fuo Figliuolo Corrado, perchè nato da Jolanta legittima erede d’ erto Regno. Prefe tempo i! Sultano a rifpondere per mezzo de’fuoi Ambafciatori. Intanto arrivarono due Frati Minori con Lettere del Papa, nelle quali proibiva al Patriarca , e a i tre gran Maftri de gli Ordini Militari, l’ubbidire a Federigo , e comandava di trattarlo da fcomunicato. Però allorché volle muovere l’efercito per marciare contra de’Saraceni, trovò i Cavalieri Templarj, ed Ofpita-lieri, che non voleano militar fotto di lui. Bifognò , che Federigo inghiottirti molti rtrappazzi , e che fi accomodarti in fine a i lor voleri , contentandort, che l’imprefa fi facerte non in nome num. 33. & n'g0 . Tllttavi fea.AIattncPiis r ° , Paris nifi, fo tempo egl fia ad Acri,