Xl.l » &c. Indi cosi deciiivamente conchiude la Tua bella ragione : - Da » gran tempo la Chiefa Romana non aveva più dominio in quella » Provincia j anzi neppur vi pretendeva — . A ciò aggiunge tre tetti-» manianze in conferma. Che il Papa, il quale impetrò quel dono al » Nipote , dice nella Bolla di conferma appartener quegli flati ali’ » Imperio. Che nella fentenza del Concilio di Lione contro Federi-» go l’an. 1245. fi conta tra’delitti-■* l’aver egli occupata la Marca » d’Ancona, il Ducato di Spolcti, e Benevento: ma non fi fa già »doglianza, perchè egli facerte il padrone nella Romagna--. E che » lo tteiTo Tommafo da Fogliano Conte di Romagna, concedendo al-» cune Cartella al Vefcovo di Sarfina l’an. 1259. pretto l’Ughelli , »dice effere quelle di giurisdizione Imperiale. »Noi non rifpondiamo qui niente, perchè dalle cofe dette, e da » ciò che diremo appretto, fia palefe la qualità di quelle ragioni . » Rammentiamo però a'Lettori, che per legge rettamente rtabilita » dal Sig. Muratori, i Re di Germania non avcano alcun diritto in » Italia ; che Guglielmo non ebbe dal Pontefice la conferma, e pro-» metta dellTmperial dignità, benché lenza effetto, fin dopo la mor-» te di Federigo feguita un anno dopo il documento della Piena Ef-»pofifione &c. e che la fentenza del Concilio in fua lingua è tale: Pof-» fejjiones quoque prafatce Rom. Eccìefice, viòelicet Marchiani, Ducatum r » Beneventum , cujus muros, & turres dirui jecit ; ac alias quas in Tufcics » & Lombardia: partibus, & quibusdam aids obtinebat locis, paucis excep-» tis, occupare non metuens , eas adhuc delinei occupatas ( Concil. Labb. » Tom. n. pag. 642. ). Dopo di che profeguiamo a riferir le ragioni » del noftro Annalifta contro gli flati di S. Chiefa .*•- Abbiamo, die’ » egli, dalla Cronica di Sagazio Gazata, e dal Corio , e da altri Do-» cumenti di quefti tempi, che il Re Ridolfo fpedì in queft’anno » ( 1275. ) Ridolfo fuo Cancelliere in Italia alle Città &c. nelle qua-» li fece giurare a que’popoli l’ortervanza de’precetti della Chiefa, » e la fedeltà all’ Imperadore. E querto giuramento preftarono ad ef-» fo Ridolfo anche le Città della Romagna : giacché il Re Ridolfo » nel confermare i Privilegi alla Chiefa Romana protertò di farlo fine » demembratione Impera. E la Romagna da più l’ecoli dipendeva da i » foli I mperadori, o Re d’Italia, ficcome fu altrove provato-, cioè » nella Piena E[pozione &c. »Che Iddio perdoni al Sig. Muratorì\ Correva il terzo anno dell’ »elevazione all’imperio ( dopo 23. anni di vacanza ) dell’invitto » Ridolfo, di cui può con ragione gloriarfi l’Augufta Imperadrice Re-c gnante, per aver avuto principio da un Principe ricolmo di virtù »fomme, di egual religione, e di felicità (ingoiare, la lunga g.'oriofa » ferie de gli Augufti l’uoi Progenitori. Queito Principe lo portiamo Tomo VII. f 3 »con