Anno MCCXXXV, h7 furono forzati ad abbandonar la Città. Ad eflì NobHi ancora fu da i Popolari tolta la Terra di Fiorenzuola. Erano infievoliti forte i Sanefi {a), nè poteano tener forte contra la potenza deJ(a) k;«w. Fiorentini: il perchè dimandarono pace, e vi frappofe anche i ^ala/Ptna fuoi autorevoli ufizj per commeffione del Papa il Vefcovo di Pa-C p' leftrina. Si conchiufe l’accordo, con reliar obbligati i Sanelì (¿) (b) AnnaUs a rifar le mura di Montepulciano , e furono rellituiti i prigioni.5^/" Studiofli parimente il Pontefice Gregorio di ridurre la concordia R^'iuiii nella Città di Verona, (c) Per quello inviò colà Niccolò Vefcovo (c) Parìf. di Reggio, e Tifone Vefcovo di Trivigi, di cui non truovo men- ^ JT"°~ zione preffo l’Ughelli. Corrifpofero amendue all’ efpettazione Rer. Italie. del fanto Padre, coll’indurre nel dì 18. d’Aprile le due fazioni contrarie, cioè la Guelfa del Conte Ricciardo da S. Bonifazio, e la Ghibellina de’ Montecchi, a darfi il bacio di pace , (d) e a W Gyàrd. giurare di ílar a i comandamenti del Papa, a nome del quale Tom"#.^ mifero ivi il Podeilà. Non piaceva un tale flato di cofe ad Ec- R*r. Italie, celino da Romano, e però con Lettere e meli) (e) andò folle- ^ R^lan