24° Annali d’ Italia. difcrezione, nò volle intendere di condizione alcuna, pieno folo d’allio, e di vendetta, e dimentico affatto della Clemenza, una delle Virtù più luminofe de’ Principi faggi. Vedremo bene, che Dio leppe abballare e confondere quell’ orgoglioio Principe , nè lafciò impunita cotanta Tua fuperbia. Il Popolo di Milano, udite sì crude rifpoile, ben conofcendo di che folle capace l’animo barbarico di un tale Auguilo, allora determinò di morir piuttoilo colla fpada alla mano, che di metterli nelle forze, cioè nelle prigioni , e fotto le mannaie di quello da lor chiamato Tiranno . In oltre per attellato di Matteo Paris, cagione fu quello fuo fiero contegno , che molti Popoli cominciarono a guardarlo di mal oc-^s^'g'2rd'’ chi° » e a fofpirar.la Tua rovina. Fece dipoi Federigo (a) nella in Chronici Primavera una fcappata in Germania , per trarre di là in Italia un buon rinforzo di foldatefche , & ordinò al Re Corrado fuo Figliuolo di condurle in perfona di qua da’monti. Tornolìene dipoi a Verona nel Mefe d’Aprile. Ebbe egli, lìccome Principe libidi-nofo e poco timorofo di Dio, in ufo di tener fempre alla maniera Turchefca più concubine, fenza curar punto la fede maritale, e però non mancavano a lui ballardi e bailarde . Una di quelle (b) Annaies appellata Selvaggia (¿) comparve nel prefente Anno nel dì zi. Tom^Rer Maggio a Verona con bella comitiva. Per maggiormente affo-luiìcar. dare nel fuo fervigio Eccelino da Romano, sì zelante e profitte- vol Minillro fuo, glie la diede in Moglie nel dì della Pentecolle, ed egli ne celebrò con gran pompa le nozze. Ebbe ancora Federigo fra gli altri ballardi fuoi Figliuoli uno, a sè molto caro, che portava il nome d'Arrigo, ma che è già conofciuto nella Storia con quello d' En^io. Gli cercò egli in quell’Anno buona fortuna con proccurargli in Moglie Adelojìa , o ila Adelaide , erede in Sardegna de i due Giudicati, o vogliam dire Principati di Torri, (c) Raytiat- e Gallura (c). Forfè la Sardegna venne per tali nozze a poco a Ecclef ' poco tutta in potere di lui. Fuor di dubbio è, eh’ egli ne fu creato Re dal padre, il quale unì quel Regno all’imperio con gravif-iìmi richiami nondimeno della Corte Romana, che lo pretendeva fuo, follenendo Federigo in contrario, ch’era d’antico diritto del Romano Imperio, ed allegando 1’ obbligo fuo di ricuperare il perduto. Non celiava egli intanto di ammaliar gente per l’acce~ fa voglia di foggiogar Milano e Brefcia. Molta ne fece venir di in c/ironìe!' Puglia. Il Re Corrado fuo Figliuolo nel Mefe di Luglio ( d ) arri- (e) Matth. vò a Verona con molti Principi e un fiorito elercito di fedefehi. Pam Hip. -j Jnghiirerra fuo Cognato gl’inviò (e) cento uomini a n§’ ' cavai-