Annali d' Italia" altri Luoghi, e perfone dell’Efarcato , e della Lombardia. Le difpute andarono in lungo, e niuna conclulìone potè avere il negoziato, non volendo cedere l’una delle parti all’altra. Allora fu, che Papa Aleflandro propofe una Tregua: il che riferito all* Augufto Federigo, andò nelle fmanie . Ciò non ottante, fegre-ramente fece intendere al Papa, che fi contenterebbe di accordare a i Lombardi una Tregua di fei Anni, e di quindici al Re di Sicilia, purché il Papa permetteffe, ch’egli per quindici anni godette le rendite de i beni della famofa Confetta Matilda , che erano in fua mano , dopo i quali ne dimetterebbe il pofleflb alla Chiefa Romana. Contentoflene il Papa, e in quetta maniera lì ttabilì la Concordia . Lagnaronfi dipoi non poco i Lombardi (a) sin dei Papa, (a) perch’egli avelie acconci i fatti proprj , con la-Tom.ó^'Ér. ^Clar tuttavia in ballo, quando eglino aveano portato tutto Jta licar. il pefo della guerra con tanto loro dispendio di gente e di roba, per ridur pure Federigo a far pace colla Chiefa. Ma il più ordinario fin delle Leghe fuol efler quefto. Cercano prima i potenti il maggior loro vantaggio, e tocca dipoi a i minori raccomodarli al volere de gli altri, e ringraziar Dio, fe non anche re-ltano abbandonati. Non erano ancora bene Imaltiti tutti quefti punti, quando l’Augufto Federigo venne a Chioggia. Suicitof- ii allora una gran commozione fra la Plebe di Venezia, moftran-dofi ella rifoluta di andare a condurlo tofto in Città : il che fu quaiì cagione, che il Papa e i Miniftri del Re di Sicilia li ritiraf-lèro da Venezia; e già n’erano partiti alla volta di Trivigi i Deputati de’Lombardi. Ma il Doge uomo faviftìmo trovò riparo a quefto difordine, e diede tempo, che fotte giurata la pati,) Romual- ce, e concertato I’ abboccamento da farli in Venezia, (b) Nel uus S dlcrn.iti • 1 i*ti* * i* t~\ • f f* \ Chr.Tom. 7. giorno adunque 24. di Luglio, giorno di Domenica, laputon che Rer. halle. Federigo Imperadore veniva a Venezia, il Papa di buon ora con Ara^in 'vi- Sran Solennità fi trasferì a S. Marco , e mandò ad incontrarlo i ta Alexand- Vefcovi cTOftia , di Porto, e di Paleftrina, con altri Cardinali, 3- p. /. t.j. che gli diedero l’alloluzion della Scomunica ; e allora Crifilano er. Italie. ^rc'lveficovo di Magonza con gli altri Prelati abiurarono Ottaviano, Guido da Crema, e Giovanni da Struma Antipapi. Andò il Doge con gran corteggio di Bucentori e barche a levar l’Impe-radore da S. Niccolò del Lido, e procettìonalmente poi col Patriarca di Grado e Clero il conduffe fin davanti alla Balìlica di S. Marco , dove il Papa in abito Pontificale con tutti i Cardinali, col Patriarca d’Aquileia , e molti Arcivefcovi e Vefcovi lo flava alpet-