Anno M C C L V I I I. 3H Coffadoca Vefcovo eletto di Verona, Simone da Fogliano di Reggio Podeftà di Mantova, e molti altri Nobili, e gran quantità di Popolo . Nel dì Seguente Cavalcante, da Sala Vefcovo , e gli altri Cittadini rimarti in Brefcia, tutti sbigottiti, credendo di far cofa grata ad Eccelino , liberarono Griffo, e gli altri prigioni ; ma faoccamente , e in propria rovina ; perciocché cortoro aprirono le porte della Città ad Eccelino , il qual vittoriofo col Marchei'e Oberto , e Buofo da Doara,, ne prefe il poffeffo. Il Vefcovo, i Preti, e gran copia d’altri Cittadini Guelfi, lì fottraflero colla fuga a quel flagello del genere umano . Aveva Eccelino , per atteflato di Pariiio da Cereta , nel primo dì di Febbraio dell’Anno prefente farro morir ne’tormenti molti/lìmi Veronefi , tanto Nobili, che Plebei. Non dimenticò già egli ii fuo barbarico cortume, giunto che fu in Brefcia. Ivi ancora le carceri e le mannaie iì tennero in efercizio , e le Chiefe Spogliate , e le Torri de’principali Nobili per ordine fuo furono ipianate . Doveva effere il dominio di Brefcia la metà de’ Cre-monefi, e in fatti fui principio fu divifa la Città, e 1’una parte d’erta affegnata al Marchefe Pelavicino , e a Buofo da Doara. Ma Eccelino la volea tutta, e ne trovò a fuo tempo la maniera. Intanto a riferva della Terra de gli Orci, tutto il territorio di Brefcia venne in poter del Tiranno. Per quefta disavventura di Brefcia , Città di tanto nerbo , fu un gran dire per tutta Italia, e n’ebbe un fommo cordoglio e terrore la parte della Chiei’a . Ma i giudizj di Dio fono ben diverfi da quegli de gli uomini, e ce ne avvedremo all’Anno fuffeguente . N E L dì 4. d’Aprile dell’Anno prefente coll’ interposizione del fuddetto Filippo Legato del Papa s’erano accordati iniìe-me i Nobili e Popolari di Milano con iftabilire una Concordia, che fu appellata la Pace di Santo Ambrofio (a). Il Corio , (¿) (a) Annate die ne vide lo Strumento, rapporta diftefamente tutte le con-dizioni d’erta . Ma fecondo il peflìmo ufo di tempi tali durò Reri itàlica quella ben poco. Nella Fefta di S. Pietro di Giugno, Martino Gualva-dalla Torre Capo del Popolo cacciò di Città Leone da PeregonM*nipuTm