XXXIX «a mezzo tra la nobiltà, e il popolo; ma delle Ambafcerie quello » non ne aveffe , che la terza parte. Poco diverfamente fi trattava » nelle altre per comporle. Or della ilellìffima forte furono per noftro » avvifo anche le dilì’enfioni di Ferrara, prima che Azzo V. fpofaife » Marchefella, e per confeguente cominciaffe ad abitare in Ferrara: » ma dopo cominciarono ini’enfibilmente a chiamarli Guelfi gli aderenti de’Marche!! d’Efte , perchè Guelfi veramente erano eifi. E » quando l’Italia apertamente fi divife in Fazioni Pontificia, e F Impegnale , Guelfa fu quella di Azzo VII. tanto gloriofo capo di efìa in » quelli Annali, e Ghibellina quella di Federigo , e fuoi fautori. Così » fenza mendicare il fangue Guelfo di Germania ridotto quali a nien-» te da Federigo, abbiamo gli Eilenfi Guelfi in Italia ( mercè del Sig. « Muratori, che ne ha teiTuta la genealogia ) feudatarj fedeliiTimi della » S. Sede, e onor dell'Armi Pontificie. » Che poi abufando di quelli nomi le Città di Tofcana, e Lorobar-» dia fi vendicaifer de’loro emuli, e guerreggiaifer 1’una contro falera colla fola diverfìtà del nome, coprendo le antiche fimultà, chi » può negarlo? Quelli Annali fon pieni di fomiglianti fattarelli, e fca-» ramucce : ma a’noilri tempi fi leggono con della noja, del difprezzo, » e anche del rifo . Si veggon Fan. 12.33. iFiorentini lotto Siena, che » per ifvergognare i nemici gli gettano con un mangano un afino mor-»to, e altra carogna nella Città: imprefa imitata l’an. 1249. fotto »Modena colla fola diverfità della macchina, che era una Briccola, » e de’ferri dell’alino, che erano d’argento, affronto che meritò una » difperata fortita coli’eilerminio della Briccola. Si vedono l’an. 1265. » dodici gentiluomini Fiorentini colle coltella , per difendere a terra iL » Caca da Reggio. Gli an. 1274. 1288. e 1292. le prodezze degli A-» fligiani fotto le mura d’ Alba, e de’Fiorentini fotto quelle d’Arezzo, » e di Pila, furono di farvi correre il pallio ad onta de’nemici. Gli » ileflì Fiorentini l’an. 1289. uccifero tra gli altri Aretini anche il loro » Vefcovo, e fubito penfarono a fvergognarli con fpinger entro alla »Città afini colla mitra. E per finirla, i Modenefi l’an. 1298. con » pubblico editto bandirono i cani, e decretarci! generalmente la loro » morte, perchè quei di fuori corrifpoiti da quei di dentro aila Città, » impediron collo ftrepito l’avvifo de’contadini d’una feorreria de’ » Bologne!!, che veniva. Si aggiunge a tutto ciò l’umor faceto del » Sig. Muratori, che conofcendo bene il pefo di quelle mifere azioni, » le beffa ordinariamente, e le pone in aria dì fcherno, come quando » dice delle due Fazioni di Reggio, quella di fopra, e quella di fotto: »Prevalendo li [oprarla , fpìnje juori della Città la fot tana ., » Noi ci avviliamo, che leggendoli poco meno che ogn’anno inter-» rotti i fatti ferj da quelle e fomiglianti:' minuzie , le quali più utiU f x ‘ » mente