Anno MCCXXXII'; nj Milano (a) il crearono fette Capitani , cadaun de’ quali coman-(*) 'Annate* dava a mille foldati a cavallo, e giurarono tutti di foilenere la lor jcJn‘0^n^’ libertà contra dell’ Imperadora , e più toilo di morire in campo , Italie. er" che di fuggire. Mandò in queil’Anno il Sultano d’Egitto a dona - (b) Gjdejñd re a Federigo Auguilo un Padiglione di mirabil lavoro (¿), il cui fnChron! valore li fece afeendere a più di ventimila marche d’argento. Vi fi vedeva con ammirabil artificio il corfo del Sole e della Luna, co’ fuoi determinati fpazj, indicanti con íleurezza 1’ ore del giorno e della notte . Fu elio riporto in Venofa nel Teforo Regale . E Federigo pofeia nel dì 11. di Luglio ad un folenne convito invitò gh Ambafciatori d’effo Sultano , e dei Vecchio della Montagna , Principe de’ Popoli detti Affaffini . Teneva Federigo buona co rifpondenza con coilui, e voce comune correva, che uno de’ fudditi d’ effo Vecchio per ordine del medefimo imperadore avelie nell’ Anno precedente tolto di vita Lodovico Duca di Baviera, caduto in difgrazìa d’effo Auguilo. Anno dì Cristo mccxxxiii. Indizione vi. di Gregorio IX. Papa 7. di Federigo IL lmperadore 14. ERa fconvolta per interne fedizioni la Città di Roma in que- lli tempi, e molti occupavano le Terre della Cbiefa Romana . ( c ) Implorò Papa Gregorio IX. foccorfo da Federigo IL amIÌ/euI ma egli adducendo la non faifa feufa di dover accorrere in Sicilia , dove gli il erano ribellate alcune Città , nulla accudì a i bi-fogni del Pontefice. Pafsò a quello fine in Calabria ( d) , dove Cd) Richard: arnmafsò un buon efercito , ed intanto ordinò , che fi fortificaffe- a s Ger~ ro il pm poffibile le Fortezze di Trani , Bari, Napoli, e Bria- man° ‘n ChrK difi . Voile Dio, che nel Mefe di Marzo i Romani, feorgendo eiiere ripolla la lor quiete, e il maggior lor bene nell’avere in Ro ili a il fotnmo Pontefice, s’induffero a fpedire il Senatore con alcuni Nobili ad Anagni, dove facea allora la Corte Pontificia la fua reiìdenza , per pregare il fanto Padre di voler tornarfene a Roma . Non mancarono Cardinali , che il diffuaiero , e contrariarono a si fatta rifoluzione *, ma egli intrepido volle venire , e fu accolto con dimoilrazioni di molto giubilo dal Popolo Romano. Allora fu eh egli li accinfe a calmar gli od) de’ Romani e Viterbesi : al qual ime fpedì a Viterbo Tomtnajo Cardinale , per trat-Tomo VII, Q 3 tare