Annali d’ Italia; grotte navi incasellate fu per Po, per vietare a’ Cremonefi la fabbrica d’un Ponte fu quei Fiume. Pattarono a difpetto de’ Cre- ili onett ; ma venuto loro addotto il Re Emxo , abbandonarono quelle navi, e fi diedero alla fuga, reftanduvi molti d’ etti prigioni . Federigo, gran vantatore delle cole profpere , e folito ad impicciolir le contrarie ( coilume nondimeno familiare di turti i (a ^ Raynal- tempi ) in una fua Lettera (a) le ritte, che erano fiate prefe cento dusjn Ann. n3vi tra grandi e picciole in quefta occafione . Tali perdite furono in breve ben compenfate . Pattata la metà di Febbraio in un giorno di Martedì , cioè nel dì 18. di quel Mele , per quanto (b) Mtmor. io vo conghietturando ( la Cronica di Reggio (¿) dice XII. exeun-P'°in^Tom8 te ^e^ruano •> C^e i'1 quell’ Anno biffeftile vieti ad effere il dì 18.) rT/. Italie. ' un Soldato Milanefe , fecondochè vien raccontato da Rolandino ( ) Roland.(c), per nome Bafalupo , perfuafe al Legato Pontificio Grego-hb. 4. c. }. rjQ jVJonrelungo , a Filippo Vifdomim Piacentino Podefta di Parma, e a gli altri Baroni difenfori di Parma, che s avea da affalire la Città Vittoria dell’Imperadore , avendo egli offervato, che ne era molto fminuita la guarnigione , e che Federigo ogni dì di buon tempo ne ufciva , per follazzarfi alla caccia del Falcone , fuo favorito efercizio . (¿) Fu rifoluta 1’ imprefa , ed ufeito 1’ efercito Collegato andò vigorofainente a dar V attalto alla nemica Città. Se ne ftavr.no sbadigliando gl’Imperi-ali , non mai immaginandoli una tal vilìta ; e quantunque foffero fuperiori di numero, e ben fortificati, pure talmente s’ invilirono, che dopo qualche contratto prefero la fuga . Entrati i vittoriofi Politivi) Monteh ficì fecero man batta contra de’ Puglielì , e principalmente con-Putavinusin tra de’ Saraceni; a moltifsimi de’ Lombardi diedero quartiere. Chranic. Yi retto fra gli altri uccifo Taddeo da Setta, quello fletto , che haiic.' nel Concilio avea fatto da Avvocato di Federigo. Lafciovvian-Chronie. che la vita il Marchefe Lancia . Il teforo trovato nella Came-Tom™^ ra lmPer‘aie *n danaro , gioielli, vafi d’oro , d’ argento , Corone, Rer. Italie, ed altre cofe preziofe , fu ineftimabile. Circa due mila fi conta-Pl £hr°.nìc' tono di uccifi, più di tre mila furono i prigioni . Prefo anche il Tom.^xVi Carroccio de’ Ciémonefi , tenuto per gioia di gran prezzo , trion-Rer. Italie, falmente fu condotto a Parma. Berta era il nome d’ etto Carroc-CuZoVat' C1° * Fec!erig° ^ che 6 trovava alla caccia tre miglia lungi di là, innoeent.IV. ragguagliato del #fatto , fenza penfarvi molto , lpronò co i fuoi p. /. jom.3. alia volta di Borgo San Donnino, e di là lènza fermarli pafsò a &er.>taUcar. Crernona ? portando feco non fo fe più di rabbia , o pure di malinconia . Furono i fuggitivi infeguiti fino al Taro, e molti ancora