Annali d* I t a l i a; parte non folo de’Laici, ma anche de gli Ecclefiaftici prefe la Croce e l’armi in difefa del Papa e di Roma. Ma guai a que’ Crocefignati tali, che capitarono poi nelle mani di Federigo. Niun d’eiìi andò efente dopo varj tormenti dalla morte. Perduta la fperanza di ottenere l’intento fuo fotto Roma, Federigo nel Mefe di Marzo pal'sò in Puglia , ed attefe a far gente , e a fmugnere le borfe de’fuoi fudditi, ma principalmente quelle de gli Ecclefiaftici. Non mancava intanto il Papa di muover anch’ egli e Cielo e Terra contra di lui : tanto erano efacerbati gii animi dall’Una e dall’ altra parte. Trattò in Germania, fi maneggiò in Francia e in Ifpagna , per far eleggere un nuovo Impera-dore ; ina n’ebbe delle rifpofte di poco fuo gufto . Fece raccogliere da’fuoi Legati in Francia ed Inghilterra grortìftime fom-me di danaro dalle Chiefe , e in altre guife , che gli fervirono non poco in quefti bifogni ; e follecitò quanti Popoli e Pris^ipi potè per iftaccarli dal partito di Federigo, ed attaccarli al fuo. Fra gli altri morte per mezzo di Gregorio da Montelungo fuo Legato i Lombardi, i Bolognefi , i Veneziani, e il Marchefe d’ Efte a formar l’affedio di Ferrara. V’intervenne in perfona Jacopo Tiepolo Doge di Venezia, e il fuddetto Marchefe , a cui (a) Roland, più che agli altri premeva una tal conquida, (a) In oltre i L ¿fffaclus Mantovani , che s’erano già fottratti all’ubbidienza di Federi-Patavinus go , col Conte Ricciardo da S. Bonifazio vi concorfero , e venne-j0Jhgnlc0 vi anche Alberico da Romano co i Signori di Camino . Durò 1’ Rer. Italie, affedio dal principio di Febbraio fino al fine di Maggio, o pur Annaks {^no a] c]ì 3. di Giugno. Nè apparenza v’era di forzar quella Città alla refa. Si ricorfe al ripiego di guadagnar con danari Ugo de’Ramberti, ed altri potenti di Ferrara, che differo di voler pace . Si fecero di bei patti, e Salinguerra venne al campo de’Collegati per confermarli; nientedimeno fecondochè nar- (b) ^ii-obaid. ra Ricobaldo (¿), egli fu attrappolato dal Legato Pontificio, Tom°mar!0> °he era folamente Notaio, uomo di grande attività, ma Rer. balie, di larga cofcienza . Deteftò per atteftato d’ erto Ricobaldo que- fta frode il Marchefe d’Efte, allegando l’onore e il giuramento: cui Legatus perfuajtt , ut calcato ho ri e (lo & juramento , amplecle-rctur, quoà utile fili foret, ut feilieet Urbe polire tur, ilio efclu-j 'o. Cosi Salinguerra già ottuagenario fu condotto prigione aVe-nezia ; dove civilmente trattato fini i fuoi giorni in fanta pace; e la Cafa d’Efte dopo tanti anni rientrò in Ferrara, e maggiormente vi fi ftabilì andando innanzi. Per ordine del Papa ad erto Mar-