Anno MCCLXXXVI. 467 Anno addietro il Poggio a Santa Cecilia, Luogo d’importanza, lì commofle tuttala parte Guelfa per quefto, e cadauna Città mandò la taglia di fua gente in aiuto de’Senefi,i quali per lo Spazio di cinque Meiì tennero 1’ attedio a quel Cartello ; e finalmente nel dì quinto di queft’Anno lo ricuperarono , con poi rafarlo da'fon-damenti. Bonifacio Arcivefcovo di Ravenna (a) nel dì 8. di Lu-W*«^ glio tenne in Forlì un Concilio Provinciale , al quale intervenne-ro i Vefcovi o i Deputati di rutta la Provincia, e vi furono pub- hai. Sacr. blicati alcuni Canoni. Fu poi fpedito quefto Prelato in Francia Tom' dal Pontefice Onorio per maneggiare una tregua tra Filippo il Bello Redi Francia, egli Aragonefi, e infieme per trattare della libertà di Carlo II. Re di Sicilia, o fia di Napoli . Anno di Cristo mccjlxxxvii. Indizione xv. di Onorio IV. Papa z. di R 1 D o l F o Re de Romani 15. E Rasi motto Odoardo Re d’Inghilterra , e venuto in Guafco-gna , ed anche in Catalogna, per trattar della liberazione del fuddetto Redi Napoli , o fia di Sicilia, ed avea già ridotto a buon termine il negoziato (’b): con che la Sicilia e Reggio di Ca-labria reftaffero a Giacomo R.e di Sicilia, e che iFranzefi rinun- EeiUf. ziattero alle pretenfioni fopra l’Aragona. Informato di quefto Papa Onorio, con fuo Breve dato in Roma nel dì 4. di Marzo, riprovò ed annullò etto accordo . Quefta fu delle ultime azioni non so fe lodevoli d’etto Pontefice; imperocché infermatofi in Roma, nel Giovedì Santo, giorno 3. di Aprile} pafsò a miglior vita ( c), ^Fpnci~ con avere anch’egli fatto il poflìbile per arricchire ed ingrandire Chronu^' i fuoi. Vacò dipoi lungo tempo la fanta Sede a cagion della dif- Tom- <>■,. cordia de’Cardinali, alcuni de’quali la pagarono caro, perchè Rer' kahci dall’aria Romana furono balzati all’altro Mondo. Tramarono in queft’Anno due Frati in Sicilia la ribellione della picciola Città d’ Augufta, o fia Agofta , credendoli di guadagnare gran ricom-penfa dal Papa, e dal governo di Napoli, e fors’anche il Para-dilb con sì bella imprefa . Furono a Roma (i) , e non fu fatto rà)Bar,olcm. cafo del loro progetto. Andarono a Napoli, e Roberto Conte di de Neccaflro Artois, Ballo del Regno, non fi lafciò Scappare la congiuntura Fece egli muovere da Brindifi quaranta Galee piene di combattenti, e quelle nel dì primo di Maggio prefentatefi ad Augutta, G g 2 Senza