102, Annali d* I t a l i a; gì e Spedali. Era venuto in Italia Milone Vefcovo di Beauvais Franzefe con quello di Chiaramonte , conducendo feco un buon corpo di truppe Franzeiì in aiuto del Papa , le quali o non giun- (a) Alberi:, {ero a tempo alla danza, o furono rimandate (a). Trovavàfi fn°Ckroniio Per cIue^° sf°rzo Milone aggravato da grotti debiti. Il fummo Pontefice per iollevarlo gli diede il governo del Ducato di Spo-leti , e della Marca di Guarnieri, o fia d’ Ancona : con che egli in tre Anni impinguò la fua borfa . Ma ritornandofene egli dopo quel tempo in Francia, i vicini Lombardi informati del ben di Dio, ch’egli portava feco, gli tefero delle imbolcate, nelle quali perdò più di quel , che avea guadagnato . Alberico Monaco è quegli, che racconta il fatto. Comincio’a fconcertarfi in quei!:’Anno la Marca di Ve- (b) Roland, rona ( l>). EiTendo fiato chiamato per Podeftà d’etta Città Mat-Chromc. 1.3. teo de’Giuftiniani Nobile Veneto, richiamò egli tutti i Nobili, che il fuo Antecettore avea mandato a’confini. Capo della fa-zion Guelfa era Ricciardo Come di S. Bonifazio , che tornato a Verona fu ben accolto dal Podeftà. Ingelofita di ciò la parte Ghibellina, appellata de’Montecchi, con intelligenza di Ecceli-no da Romano, e di Sahnguerra dominante in Ferrara, un dì fatta follevazione , mife le mani addotto al Conte Ricciardo , e cacciollo in prigione con alquanti de’fuoi. Il refto de’fuoi amici ufcì di Città ; lo fletto Giuftiniani Podeftà ne fu cacciato ; e la Podefteria fu appoggiata a Salinguerra, che corfe colà da Ferrara. Anche Eccelino udita quefta nuova, precipitofamente vo- (c) Monaco a Verona per accrefcer legna al fuoco (c). Ridottali la par-Patavinus te del Conte al Cartello di S. Bonifazio , elette per fuo Podeftà m (/ironico. <3[ierarcJo Rangone da Modena, perfonaggio di gran fenno e valore. Quefti col depofto Giuftiniani ricorfe a Stefano Badoero Podeftà di Padova, il quale raunato il Configlio , afcoltò le loro querele: querele tali , che moffero a compaffione tutto il Popolo di Padova ; di maniera che fi prefe tofto la rifoluzione di aiutar con braccio forte la parte del Conte . Inviarono Amba-fciatori a Verona, che parie con amichevoli , e parte con minacci ofe parole fecero iftanza per la liberazione del Conte. (4) Patìfde'NuWa. poterono confeguire ( d ). Però ufcì in campagna nel Me-Cvnttt Tk8^e ^ Settem^re 1’ armata Padovana col Carroccio , con A^o VII. Reu ìuik.' Marchefe d’Efte , e co i Vicentini ; ed oftiimente entrata nel Veronefe, s’impadronì diPorto, di Legnago , e del Ponte dell’ Adige, da i -quali Luoghi fcapparono in fretta Ecceiino , Sa-