Annali d’ Italia. nerale della Sicilia obbligò quel Popolo alla refa . Durava tuttavia lo fdegno del Marchefe Oberto Pelavicino contra de’Piacentini, dappoiché era flato fcacciato dalla fignoria di quella (a) Ghronh. Città. Iu rimefìa la decisone di tal controverna (a) in Buofo Tom.'ió1.' da Doara , e in Martino dalla Torre, i quali profferirono un àv. itahc. aliai ragionevole Laudo . Ma i Cittadini di Piacenza noi vollero accettare . Irritato per quello il Marchefe Oberto , formato un efercito di Cremonefi , Milane!!, Brefciani , Artigiani, Crema-fchi, e Comafchi, oftilmente entrò nel diftretto di Piacenza, ed impadronitoli del Cartello di Ponte Nura, con farvi prigioni ducento fettanta uomini, dopo averlo ben guernito e fortificato , le ne tornò a Cremona . Tolto fu loro anche Noceto da i fuorufeiti; ed avendo effi fpedito colà alcune fquadre d’armati per ricuperarlo , furono quelle Sconfitte , e bruciati poi e prefi altri Luoghi del diftreito di Piacenza. Per le quali disavventure fi trattò di nuovo di pace , e tornarono i Landi e Pelavicini fuorufeiti in quella Città. Anno di Cristo mcglxi. Indizione iv. di Urbano IV. Papa i. Imperio vacante . DImorava tuttavia in Viterbo Papa Akjjandro IV. quando Iddio il chiamò a miglior vita nel dì 25. di Maggio dell’ (b) Hcnrìc.^ Anno prefenfe (b), per premiare la fua placida pietà ,e rara u-ThèeJotic 3 rniltà , perle quali Virtù egli fi aftenne fempre dall’imbrogliare Valitiolor. il Mondo con guerre: febbene riportò per quello il titolo di fem-‘z/rbilu ìv pl'ce e di troppo buono da chi o non affai conofce lo ipirito della P. t. T. 3. Chiefa, od è pieno Solamente dello fpirito del Mondo. Rauna-Jier. Italie. r0nfi i Cardinali per l’elezione del fucceffore . Erano Solamente otto, e nò pur quelle otto terte Seppero per più di tre Mefi accordarli ad eleggere alcun di loro: tanto avea l'aputo penetrare in quel picciolo drapello la difeordia e l’invidia. Per accidente caie) s.Anton pirò alla facra Corte Jacopo Patriarca di Gerufalemme, nato ben-P. 3. Ttt.ip.- s'j jn Troia di Francia di padre plebeo (c), ma di elevato ingegno, di molta prudenza, di gran Sapere, e d’altre belle doti ornate», per le quali era già faiito in alto, e meritò ancora di giu-gnere al non più oltre . Giacché apparenza non fi vedeva , che i Cardinali dal loro grembo cavaffero un nuovo Papa, s’avvifarono erti