Anno MCCXXVII, 189 Marca d’Ancona, il Ducato di Spoleti, Rieti, e la Sabina. Quello tratto di paefe abbracciava Acquapendente , Montefiafco-ne, Montalto, Civitavecchia, Corneto, Perugia, Orvieto, Todi, Bagnarea , Viterbo, Narni, Tofcanella , Orta , Amelia, ed altre Terre e Città. Intanto non ceffava il buon Papa di fol-lecitare in Lombardia e in Germania i foccorfi di Terra fanta, figurandoli pure, che Federigo avelie da compiere il Voto, con cui s’ era tante volte obbligato alla fpedizione d’Oriente. Ma mentre il buon Pontefice è tutto intento a rimettere la pace fra i Criiliani , e a promuovere 1’ imprefa di Gerufalemme : eccoti la morte, che viene a rapirlo nel dì 18. di Marzo dell’Anno prefente (a). In luogo fuo fuccedette Ugolino Cardinale e (a) Richard; Vefcovo d’Oilia, de’Conti di Segna ed Anagni, parente del glo-dc^ibnuJ' riofo Pontefice Innocenzo Ili. Concorrevano in quello perfonag- Stadenfis gio molte delle più eminenti Virtù, che fi pollano desiderare nel vifibil Capo della Chiefa di Dìo; e di gran pruove ne avevans> a egli dato dianzi in varie fue Legazioni. Prefe egli il nome di Gregorio IX. con giubilo universale del Popolo Romano, e nel dì 21. del fuddetto Mefe folennemente confecrato andò a prendere il pofleffo della Bafilica Lateranenfe . S’applicò egli ben tolto a dar compimento alla pace intavolata dal fuo Predeceffore fra 1’ Imperador Federigo 11. e le Città Collegate di Lombardia, e cominciò a follecitar lo Hello Imperadore per l’imprefa di Terra fanta . Moltravafi difpofto Federigo al paffaggio, giacché fi avvicinava il termine de’due Anni, dopo i quali avea da muover- li (¿). E per farlo ben credere, gravò di molte contribuzioni^ Richard. i fuoi Popoli , e non meno gli Eccleiìaltici. Nel Mefe di Luglio«* s. Germ, arrivò di Germania Lodovico Langravio di Turingia con un efer-m clironic-cito di Crociati, e pafsò fino a Brindifi , dove era preparata la Flotta per l’imbarco. Venne Federigo ad Otranto, e lafciata quivi l’Imperadrice , fi portò a Brindili , dove erano concorfi tutti i Crocefegnati sì di Germania, e d’Inghilterra, che d’Italia, e fece alleltire i vafcelli da trafporto . Si trovò , che di quell’e-fercito molti erano periti, ed altri s’erano infermati per li caldi della ftagione , a’quali non erano ufati i Tedefchi , ed anche per 1 aria cattiva di Brindifi. Della lor perdita fu incolpato Federigo. Moltiffimi per quello fe ne tornarono indietro. Imbarcati i rellanti, e mandatili innanzi, lo fteffo Federigo col Langravio entrò in nave nel dì 8. di Settembre, e con elio lui arrivò ad O-tranto. Quivi il Langravio caduto infermo finì di vivere, e V Itn-