Anno MCLXXXIV 45 Anno di Cristo mclxxxiv. Indizione il. di Lucio III. Papa 4. di Federigo 1. Re 3 3. Imperadore 3 o. PEr teftimonianza di Arnoldo da Lubeca ( a ), e di Gotifre- 00\Arn°lf' do Monaco (¿), nella Pentecoile di queil’Anno tenne 1' g' Imperador Federigo in Magonza una delle più fuperbe e magni- (b) Godefrid, fiche Corti bandite , che da gran tempo fi foiTero vedute , per- ^clronko chè v’intervenne non (blamente dalla Germania ed Italia, ma anche da altri Regni gran copia di Principi Ecclefiaftici e Laici, e infinita moltitudine di perione . Il motivo fu quello di crear Cavaliere il giovane Re Arrigo fuo Figliuolo. Ma perchè non era capace la Città di quella immenfa foreileria , in una vaila pianura contigua d’ ordine di Federigo fu fabbricato un vailo Palagio di legno, con un’alta Cappella, dove fi fece la folenne funzione, e fotto i padiglioni alloggiò quella gran frotta di Nobili. Ma in uno de’feguenti giorni inforto un fiero temporale, gittò a terra quel grande edificio, e fotto vi reilarono morte quindici o venti perfone: il che fu creduto un prefagio di calamità, che pur troppo vennero. Pofcia nel Mefe d’Agoilo 1’Au-gufto Federigo calò in Italia per vifitar le Città già rimeilè in fua grazia . Abbiamo dalla Cronica di Piacenza ( c ) , eh’ egli (0 Chinici Primo Pacific e inimvit Mediolanum, deinde Papiam , pofìea Cre-monam , deinde Vcronam ad loquendum cum Papa Luciò , qui fuc• Rcr. Italici cejjerat Alex andrò . Pofìea ivit ad alias Civitates , videlicet Pa~ duam , Vicentiam, Bergomum , Laudem , & P lacentiam. Con fommo onore fu accolto dapertutto, e fi dee anche credere con graviffime l’pefe e regali a lui fatti da que’ Popoli . Abbiamo da quello Scrittore , e da altri, che s’abboccarono infieme nell’An-no prefente il Pontefice, e l’Imperadore in Verona (J), e x\on^^.adutPK già nel feguente Anno , come pare che per errore fi legga nei- ¡ma^Hi^on ìa Cronica di Arnoldo da Lubeca, feguitato in ciò dal Cardinal«dhuncAnm Baronio . Sicardo fembra d’accordo con Arnoldo, e Gotifredo^”""' Monaco chiaramente fcrive , che quel CongreiTo feguì nel 1185. Panvìn! &c; Ma certo è, che fu nel prefente. Convien ora fpiegare la cagion di quello abboccamento fra i due primi luminari del Mondo Criltiano. Più che mai fi feoprivano i Romani inviperiti contro la vicina Città diTufcolo; e ficcome effi non fi prendevano gran iuggezione di Papa Lucio } così, per aiteftato di Giovanni da. Cee-