lo 6 Annali d’ Italia; peggio contra d’ eflì. Con paterno zelo accorfe Papa Gregorio al biiogno dell’afflitta Città, con ifpedir colà il Cardinal Giovanni dalla Colonna, il quale con tal efficacia fi adoperò, che calmato il furor delle parti, ridufle in Città gli sbanditi, e rimife la pace, con aver anche il Papa contribuita una buona fomma di danaro per la riparazion de i danni. In queft’ Anno parimente contro la mente del Pontefice i Romani fecero olle a’danni de’Viter-beli nell’ Aprile e nel Maggio , e obbligarono quei di Montefìa-icone di dar figurtà di non preftar loro aiuto. Prefe dipoi l’Impe-rador Federigo la protezion di Viterbo, e vi fpedì Rinaldo da Acquaviva fuo Capitano con un buon corpo di milizie per difefa di quella Città. Dovette eifere il Papa, che fece quello trattato, ed impegnò Federigo in favor de’Viterbefi ; imperocché i Romani , da che n’ebbero l’avvifo, impofero in odio del Papa una grave contribuzione di danaro alle Chiefe di Roma. Cadde in queft’ Anno dalla grazia di Federigo Rinaldo , appellato Duca di Spole-ti, quel medefimo, che tanto avea fatto per lui in danno della Chiefa Romana. Federigo fu de’più accorti e maliziofi Principi, che mai foffero . Probabilmente gli nacque fofpetto , che coftui ¿xILY&c' tene^e fegrete intelligenze colla Corte di Roma; (a) e in fatti n, nn. ... ^ jmpegn£ forte il Papa dipoi per la fua liberazione. Ora Federigo, prefo il pretefto di fargli rendere conto della pallata ammi-niftrazion del Regno , nè potendo Rinaldo trovar cauzione idonea , il fece imprigionare con ifpogliarlo di tutti i fuoi beni: dai che prefe motivo Bertoldo di lui Fratello di ribellarli, e di fortificarli in Intraduco . In quell’Anno ancora pubblicò effo Impera-dore la determinazion fua di tenere una Dieta del Regno d’Italia in Ravenna, la qual Città era allora governata dall’ Arcivefcovo di Maddeburgo , Conte della Romagna , e Legato Imperiale di tutta la Lombardia. Ora defiderando egli, che v’intervenifle anche il Re Arrigo fuo Figliuolo co i Principi della Germania , pregò il Pontefice Gregorio d’interporre i fuoi ufizj , affinchè le Città collegate di Lombardia non impediffero la venuta del Figliuolo e de i Tedefchi in Italia. Non lafciò il Papa di ieri ve re per quello ; ma sì egli, che i Lombardi, aliai conofcendo il naturale finto ed ambiziofo di Federigo, e poco fidandoli di lui, fe-guitarono a ftar con gli occhi aperti, e in buona guardia per tutti gli accidenti, che potefìero occorrere . A Roberto Imperador Latino di Coftantinopoli era fucceduto Baldovino fuo Figliuolo in età non peranche atta al governo, Veg-