416 Annali d* Italia; ricevuto in quella Città, e folennemente giurata concordia e (a) Jnnùies pace fra il Popolo e la Nobiltà. Anche in Modena (a) fu con-tinlnf/r!hiufo accordo tra la fazion dominante de’Rangoni e Bofchetti, Rer. Italie, e l’altra de’GrafToni, ^‘da Saffuolo, e da Savignano ufeiti, la quale rientrò nella Città. Riufcì in queft’ Anno al Popolo Guelfo di Bologna di ricuperar Loiano , e varie altre Cartella , occupate da gli avverfarj Lambertazzi : il che fece crefcere il coraggio a i Cittadini dopo le tante pallate disgrazie. Tornarono i Fiorentini (^)> Lncchefi, ed altri Guelfi di Tofcana a far ofte cap.toj1.“ contra de’Pifani Ghibellini. Aveano quefti tirato urr gran foffo , lungo otto miglia poco di là dal Ponte d’ Era, per difefa del loro territorio, e fortificatolo con ifteccati e bertefehe. Chiamava-fi il Foflo Arnonico. Ma trovarono modo i Guelfi di valicarlo, e di dare addoiTo a i Pifani, i quali fi raccomandarono alle gambe; e tal fu la loro paura, che dimandarono da capitolare. Seguì dunque pace fra que’Popoli, con aver dovuto i Pifani rimettere in Città il Conte Ugolino con tutte 1’ altre Famiglie Guelfe già sbandite, e reftituire Cartiglione e Cottone a i Lucchefi con (c) Piolom. altri patti (c). Mediatori di quefta pace furono due Legati del LAnJaiibus PaPa » e Ambafciatori di Carlo Re di Sicilia . In quelta ma-brevib. niera fi pacificarono ancora i Pifani co i Genovefi# Ad una voce r°TItalie tutte Croniche afferifeono , che memorabile fu 1’ Anno pre- er'chronìc. f«nte per le pubbliche calamità della Lombardia. Si fece fenti-. Parmenfe re un grave tremuoto ; le pioggie per quattro Mefi furono di-r’™.'halle. rotte ? di maniera che tutti i fiumi traboccarono fuori del loro letto, e inondarono le campagne con mortalità di molte perfone (d) Caffari e di bertie aflaiifime . (¿) Si tirò dietro quefto difordine l’altro Annai.Ge- non poter feminare , e del guaftarfi le biade di chi pur vol-r” Italie, le metterle in terra. Per mancanza dell’erbe un’infinità di be- Chroniconftie perì ; e le povere genti eftenuate dalla fame fi difperfero PlM™moriai.Ver ^a Terra, cercando come poter fuggire la morte. Cadde Potcjiat.Re- per giunta a tanti guai nella Vigilia di Santo Andrea una fmi-SRe?haUe ^Llrata neve > c^e durò in terra fino al dì primo d’ Aprile dell’ Anno feguente. In fomma fe i Popoli divifi combattevano 1’ un contra 1’ altro, anche il Cielo facea guerra a tutti. Nè fi dee (-) Chron. tralafciare, che Guido Come di Montefeltro (¿) co i Forlivefi e Faentini coftrinfe coll' affedio la Terra di Bagnacavallo a render- li, 'hÀìc. fi al Comune di Forlì. Ma in erta Città di Forlì Paganino de gli (f) Cbronic. Argogliofi, e Guglielmo de gli Ordelaffì, de’principali d’ erta Rluitaiic* Città, pattando di buona intelligenza co’ Bolognefi ,