4$o Annali d’ Italia: fortuna ebbero in Romagna l’armi del Pontefice, che avea fatto venir groiTa gente di Francia, ed unita colle milizie delle Città Guelfe di Romagna e di Lombardia. Capitano di quefta poffente (a) AnnaUs Armata fu creato (a) Guido Conte di Monforte , già rimetto in Tom^T’ graz‘a della Sede Apottolica , con ordine di domare i Forlivefi , Rer. ìtuilc. ricettatori oftinati degli ufeiti Ghibellini. Ma feorgendo quel Po-d G^’b P0*0 ^ non Potere a^a lunga foftenere il pefo della guerra con-Hijì. ^Bilorì.tra di tanti nemici, maffimamente dappoiché il paefe era fprov-Tom. 18. veduto di viveri, mandò Ambafciaton al Papa , ed altrettanto R‘r Ck!onìc ^ece ^ Conte Guido di Montefeltro, ad efibir la loro fommeflìone Efienj: r.i}. a quanto la Santità fua avefse ordinato. Accettata l’offerta , fu-Rer. itahc. rono cacciati da quella Città tutti i Lambertazzi con gli altri Ghibellini, che andarono difperfi colle lor mifere famiglie per l’Italia ; e Guido da Montefeltro fu mandato a’ confini, cioè in Luogo difegnato dal Papa . Venuto pofeia a Forlì un Legato Pontificio, in gaftigo della ftrage dianzi fatta de’ Franzefi, fece demolir le mura , le torri , ed ogni fortezza di quella Città , e fpia- (b) Chronic. narne le foffe. ( b ) Anche Cefena , Forlimpopoli , Bertinoro , Parmmft Meldola, e le Cartella di Montefeltro, vennero all’ ubbidienza Rer. Italie, del Papa , e quivi ancora fu fatto lo ttetto lcempio di mura e fortezze. Oltre a ciò in tutti que’Luoghi furono cavati dai Sepolcri i morti nel tempo della guerra , e feppelliti come fcomunicati (c) Guaiv. fuori della Città . Secondo Galvano Fiamma (c) , e gli Annali ^Flor 'c^‘20. Milanefi C d ) 5 hi quell’ Anno Ottone Visconte fi liberò da Gugliel- (d) Annaies mo Marchefe di Monferrato, e per quefto h© io differito a parlar-Medtoiancn. ne qU'jf benché la Cronica di Parma metta il fatto nell’Anno pre-Ro'iuficar. esdente . Anzi dicendo il Fiamma , effere ciò lucceduto nella Fetta di San Giovanni Evangelifta , fe 1’ Anno Milanefe avea allora principio nel Natale del Signore , ancora fecondo lui fi dee riferir quefto fatto all’ antecedente Anno , come appunto accuratamente (e'5 Corio notò anche il Corio ( e). Era il Marchefe Guglielmo Principe di *!!no. dl Ml ^na e deftrezza, e di non minor ambizione provveduto. Mirava egli a farfi Signore di tutta la Lombardia. E già gli era riufeito di farfi proclamare a poco a poco Signor di Como, Al- (f)Benven. ba , Crema, Novara, Aleffandria, Vercelli (/). Non fo ben r SddMon- d're ’ anch^ Pavia- Gli tettava Milano ; egli ne era già Ca-faraw,T°23. pitano , vi avea un gran partito , e andava difponendo le cofe Rer. naiic. per abbattere la Signoria dell’ Arcivefcovo Ottone, e prender egli le redini del governo. Ottone, che a lui non cedeva inavvedutezza, afpettato il tempo propizio, che il Marchefe fotte ito per fuoi