■<&> 430 «*> pcr 1’ occupazione di Padova, quella pure aggiungesse del danno venutone all’antica e celebre università, oltre al resto, perchè aboliti i privilegi imperiali di cui godeva : ma quanto più delle lodi non giovano siffatte accuse; lodi indirette eli’ elle sono, e tanto più efficaci, quanto appunto indirette ! Fatto sta che il favore conceduto in antico agli studi della capitale, e di Treviso, antecedentemente compresa ne’veneziani domini, fu allargato rispetto a Padova; e se alcune mostre di onore furono abolite, che non erano compossibili colla nuova condizione politica e che troppo sapevano della passata, di gran lunga maggiori e sostanzialmente importanti si furono i benefizii. Qui ancora non si ha che ad aprire le storie ; e a farla più corta, i libri stessi di coloro la cui autorità, quando trattisi di Venezia, non può aversi sospetta. 11 libro XL del Daru, più volte citato, può valer esso solo per molti ; senza che si abbia perciò a creder giusto il confronto fatto da quello storico tra il profitto venutone alle lettere veneziane dal conquisto di Padova, e quello che dalla soggiogata Grecia ne consegui a Roma. Della floridezza a cui crebbe lo studio padovano e degli uomini insigni che in esso professarono ogni fatta di scienze, non è di questo luogo tener discorso, e già se ne hanno copiosi volumi ; solamente dopo avere accennato a tal cosa, domanderemo, certi di non poterne avere risposta contraria all’ onore della patria nostra, in qual altra condizione di go-,verno, o, se vogliasi, di sudditanza, sia presumibile in quello studio floridezza maggiore, o se maggior fosse stata durante la rettoria dei vescovi e de’cittadini suoi propri? Tacquero le scuole delle altre città, non escluse quelle della dominante, che potevano dar ombra o scemare comechè sia 1’ importanza del nuovo studio; restando altrove libero 1’ insegnamento di alcune parti soltanto dell umano sapere, e non potendo altra laurea conferirsi in Venezia da quella in fuori delle due facoltà medica e filosofica, preesistendo un collegio medico in questa città da lunga stagione. Un magistrato apposito nel 1516 fu instituito alla soprantendenza dello studio padovano il quale da esso studio s’intitolava ; obbligati furono tutti i sudditi dello Stato a concorrervi; in una parola, nessuna diligenza s’è lasciato d’usare