Anno MCCLXIV. 361 per efcludere gli altri due mal veduti concorrenti, aiutò Telai-fazione del Conte Carlo Tua creatura al grado Senatorio, ma con certi patti , eh’ egli non ebbe difficultà di accettare , perchè altrimenti proteftava il Papa di non volergli attener la prometta del Regno di Sicilia ( a). Acconciati che furono quelli affari, fpedìW ^i" Carlo a Roma un fuo Vicario a prendere il polleffo delia Dignità Senatoria . Non erano ignoti a Manfredi quelli trattati del Papa tendenti alla fu a rovina,- e però anch’egli cominciò a farde’pre-paramenti. Nè folamente lì tenne fulla difefa , ma diede principio alle offefe , con inviare un grolfo corpo di Saraceni e Tedefchi lui territorio Romano, e con tirare nel fuo partito Pietro da Vico, Signor potente nelle parti del Patrimonio di San Pietro (/>). (b) Contini Fu occupata dall’armi di Manfredi la Città diSutri, e ricupera- ìÌlcl>l(al': de ta da Pandolfo Conte dell’ Anguillara colla rotta de’Saraceni, ^satai ut Per elfo Manfredi in Roma ilelfa il partito de’Ghibellini andava macchinando delle fedizioni, e Riccardo de gli Annibaldi s’im• y‘iif°óioi padroni d’Oilia. Ma andarono a voto le trame e i tentativi invita Ur-del fuddetto Pietro da Vico , che avendo intelligenze in Roma , h“nl fi penfava di potervi entrare. Rellò coftui feonfitto da i Roma- rZ, italiJ' ni. E quantunque l’efercito di Manfredi fotto il comando di Percivalle d’Oria avefse prefo molte Cartella, pure in vicinanza di Rieti ebbe una grave percofsa dall’ efercito Pontificio Crocefignato : giacché Urbano avea fatta predicar la Croce contra di Manfredi, alfolvendo chiunque T avea prefa per andar contro gl’ Infedeli, purché militaile contra di quello più vicino nemico. Succederono altri combattimenti ora profperi, ed ora contrarj fecondo T ufo della guerra, che io tralafcio , per dire, che intanto dopo efTerfi trattenuto Papa Urbano circa due anni in Orvieto, ben trattato e ricevuto da quel Popolo, gli convenne in fine ritirarfene mal foddisfatto. Perchè gii Orvietani prefero il Cartello di Bizunto , e lo ritennero per sè contro la volontà del Papa, egli fe ne partì, e andò a Perugia. Infermato-fi per irtrada, appena fu giunto in quella Città, che diede fine a’fuoi giorni nel dì due d’Ottobre,- e fu creduto (c) , che Md$ut una gran Cometa , la quale cominciò a vederti d’Agofto , e fpar- c*p- w-ve, allorché egli mancò d-i vita, avelie predetta la" fu a morte . ^Jvlmio Le azioni ìlluftri di quello Pontefice fi veggono deferitte in ver- lor ubi fupra* iì da Teodorico di Valcolore (d), dal Rinaldi (e), e da altri. (f'>RaJnalì %r \ i* • i p CÌ A nudi» Vaco dipoi la lanta Sede quattro meli e cinque giorni, non£(Cief. P°*