Anno M CC LI V. 309 cenzo. Ma niuna apertura fi trovò a trattato di pace. Il Pontefice faldo in dire, ch’egli voleva prima il poiTeffo del Regno, e che poi fi esaminerebbe, fé alcun diritto vi avea il fanciullo Corradino , rigettò ogni propofizione d’ accordo . Cafsò per tanto tutti gli Atti e le difpofizioni teftamentarie di Corrado; citò il Marchefe Bertoldo Balio del Regno , come occupatore di uno Stato devoluto alla Chiei'a ; e per dar più calore a* fuoi di-fegni, celebrata in Afilli la fetta della Pentecotte , fi motte colla Corte ( a) ; e nel viaggio pacificati i Popoli di Spoleti e Ter- (i) Pamt ni, che erano in rotta fra loro, per Orta , e Cività Cattellana^.^^ arrivò alla Balilica Vaticana. Dopo aver quivi celebrata folen• Cenùiiv°p%ì: ne Metta, e predicato con raccomandare a i Romani i preSenti r»«. 3-affari, andò a pofarli in Anagni , con avere intanto fpediti ordi-ni in Lombardia, Genova, Tofcana, Marca d’Ancona, Patrimonio , e Ducato di Spoleti , per fare copiofa leva di Soldati . Comparve ad Anagni Manfredi Principe di Taranto con altri Baroni a trattar d’accordo, e per quindici dì un gran dibattimento fi fece,- ma quando era già per f’ottoicriverfi la capitolazione , fi ritirò il Principe con gli altri. Scopertoli intanto , che Pietro Ruffo Vicebalio in Sicilia (¿), Riccardo da Montenegro (b)Nicoiau*. cd altri Baroni, guadagnati dal Pontefice , lavoravano Sott’ ac-qua, Bertoldo Marchefe d’Hoemburch depofe il Baliato , etan- w ‘ °r‘ to fece egli con altri del partito della Cafa de’Suevi, che il Principe Manfredi accettò benché con ripugnanza almeno apparente quell'ufizio. Attefe pertanto Manfredi a raunar un eSer-cito ; ma mancandogli il principale ingrediente, cioè il danaro, nè potendone ricavare da Bertoldo , che tutto aveva occupato; trovato in oltre, che i Baroni camminavano con doppiezza, e i Popoli fianchi del barbarico governo d'e’Tedefchi , inclinavano a mutar padrone : egli fu il primo a Sottoporli all’ ubbidienza del Pontefice, e a cedere alle contingenze del tempo , fai vi nondimeno i diritti del Re fuo Nipote , e i fuoi pro-prj. All’eSempio fuo tennero dietro gli altri Baroni; alcuni nondimeno 1’ aveano preceduto . Mentre il Pontefice tuttavia dimorava in Anagni (c),i Ro - pe,rus j, mani, che da gran tempo attediavano Tivoli, venuta lor meno Curbio c. 40. la Speranza di forzar quella Città alla refa , Spedirono ad etto Papa, acciocché trattaffe di pace, e non mancò egli di farlo, tuttoché disguttato del Senatore, che non lafciava andar viveri ad A-nagni, nè preilar danari al Papa, nè far leva di gente per lui. Tomo VII. V 3 Nel