4 $ 8 Annali d’ Italia! rarono anche al Porro di quella Città con baleilrare, ingiuriare,-' e richiedere di battaglia i Genoveiì ; e dopo quefte bravure (e ne ritornarono glorici! a caia. Ma giunte dalla Sardegna a Genova le Galee, fece il Popolo Genovefe un armamento di ottantotto Galee, e otto Panfili, e con queita flotta andò in traccia delia Pifana , e trovatala in vicinanza della Melora , attaccò un’orribil battaglia nel dì 6. d'Agoito. Da gran tempo non s’ era veduto in mare un conflitto sì oitinato e fanguinofo , come fu queito. La vittoria in fine fi dichiarò per li Genovelì , iìccome l'uperiori di-forze, che ventinove Galee de’ nemici menarono a Genova, e fette ne affondarono. Grande fu la mortalità dall’ una parte e dall’ altra; maggiore nondimeno, anzi fonimo il dan.io de’ Pifani , perchè circa undici mila d’ effi ( chi dice meno, e forfè dirà più vero, e chi dice anche più , per ingrandimento di fama ) rimarti prigionieri , furono condotti nelle carceri di Genova , dove la maggior parte per li iteriti a poco a poco andò terminando ì fuoi giorni . E di qui nacque il proverbio: Chi vuol veder Pifa , vada, a Genova . Gli fpeculativi de’ fegreti del Cielo offervarono , che in quelle ileffe vicinanze della Melora nell’Anno 1241. aveano i Pifani facrilegamente prefi i Prelati , che andavano al Concilio; e credettero , che Dio aveffe afpettato per quarantatrè anni a ga-itigare il loro misfatto . Quel che è certo Pila da lì innanzi per sì grave perdita di gente non men Popolare che Nobile, non potè più alzare il capo , e andò tanto declinando, che arrivò a perdere la propria libertà, ficcome s’andrà vedendo . lo non fo , (g) Memor. come l’Autor della Cronica Reggiana, (a) che fcriveva di ma-no *n man0 avventure di queiti tempi, metta il fuddetto me-Rer. Italie, morando fatto d’armi fotto il dì 13. d’Agoito . Una fpaventofa inondazione del mare, fmifuratamente gonfiato nel dì 22. di Dicembre in quelF Anno , recò un incredibil danno a Venezia e Chioggia , effendovi perite molte navi e perfone , ed una efor-bitante copia di merci. Bernardo Cardinale Legato in Bologna attribuiva queita loro difgrazia all’ effere itati fcomunicati da lui i Veneziani, perchè non voieano dar foccorfo al Re Carlo contra di Pietro Re d’Aragona. Sicché fecondo i fuoi conti Dio dovea efferfi viabilmente dichiarato in favore del Re Cario. Se ciò ii poffa credere, lo vedremo all’Anno Seguente. Anno