Anno M C C L X X X. 419 fazioni. Ma di neri intoppi fi trovarono: cotanto erano inafpri-ri ed infelloniti fra di loro gli animi de’ Geremii dominanti in Bologna, e de’ Lambertazzi eiclufi. (a) Fece il Conte Bertoldo (a) Ghiri?. venire a Ravenna i Sindaci dell’ una e dell’ altra parte , e ri- d^Cnùl[(j0nr' gorofi comandamenti impofe a tutti. E’da ftupire , come il Ghi- UiJ'u‘‘ rardacci , che ne rapporta gli Atti fatti lotto 1’ Anno prefente , non fi accorgeffe, che la cacciata de’ Lambertazzi dovea eflere ieguita nel precedente Dicembre . Ma mentre il Pontefice era tutto pieno di gran penfieri per regolare il Mondo Crirtiauo a modo fuo , eccoti 1’ ineforabil falce della morte , che troncò tutti i fuoi vafti difegni. (¿) Trovavafi egli nella Terra di Soria- (b) Bernal. no prefso Viterbo, e colpito da un accidente apopletico , fenzn Guid.invu. poter ricevere i Sacramenti della Chiefa , chiufe gli occhi alla Tom.'s. vita prefente nel dì 22. d’ Agorto . Era preceduta in Roma una Rer. Italie. terribil innondazione del Tevere, che fecondo gli ftolti fu poi¡ creduta indizio della morte futura del Papa. La frefea di lui età , e il temperato modo del fuo vivere , aveano fatto credere , che la fua vita fi {tenderebbe a moltiilìmi anni avvenire ; ma fallaci troppo fono i prognoftici de’ mortali; e fu aliai, che non correffe fofpetto di veleno in così inafpettata e fubitanea morte, fapendofi , che 1’ aver egli con tanta altura efercitato il governo fuo, gli avea tirato addotto l’odio di parecchi, e maf-iimamente di Carlo Re di Sicilia. Molte furono le di lui Virtù , e maiTimamente la magnificenza , ( c ) da cui fpinto fabbricò un (0 Ptoiom. funtuofo Palazzo per li Pontefici preffo S. Pietro, con un ampio p^Ecck/ e vago Giardino, cinto di mura e torri a guifa d’una Città, e Tom. n. un altro in Montefiafcone . Rinovò egli quafi tutta la BafilicaRer-ltalic-Vaticana . L’ Epitafio fuo fi legge nella Cronica di Frate Francesco Pipino ( d ) . Ma reftò aggravata la di lui memoria dalla foverc’nia anfietà d’ ingrandire , ed arricchire i proprj parenti. BoaonìenjT’ Spogliò di varie Terre i Nobili , (e) e maflìmamente di Soria- Tom■ ìx\ no 1 fuoi Signori, imputati d’ erefia , per inveftirne i proprj Nipoti. Tolfe alla Chiefa Cartello Santo Agnolo, e dielio adMaiafpin. Orfo fuo Nipote. Creò più Cardinali fuoi parenti; e Bertoldo caP-*°4-Oriino fuo Fratello, Conte della Romagna. Faceva eleggere tutti i fuoi congiunti per Podeftà in varie Città. Fu anche det> to , (/) che le grandiofe fue fabbriche furono fatte col danaro Fra„cu-raccolto dalle Decime, ordinate in foccorfo di Terra fanta , e pipmus CAr. ch’egli fegretamente averte mano nel trattato contra del Re Car- lo per la ribellion di Sicilia, ficcome appreflò diremo. Ma il fuo