412 colorale. Il decreto dal Temanza pubblicato, che porta la data 10 di novembre 1441, lo dimostra, perchè fa conoscere scaduta questa industria per la facile introduzione di carte da zugar e figure depente stampide venute dall’estero. E per restaurare la industria nazionale le proibisce. Quando 1’ arte dell’ intaglio venne in fiore per tutta Italia, si potrà mostrare come qui non solo capitassero intagliatori eccellenti connazionali, ma ancora degli stranieri. E fra i molti Veneziani che 1’ hanno esercitata emerge Agostino de Musis, detto il Veneziano, che solo cede la palma al suo maestro Marc’ Antonio Raimondi. E si farà speciale menzione di Battista Franco, detto Semolci, più valente nell’intaglio che nella pittura; di Nicolò Franco, che intagliò i rami per le metamorfosi d’ Ovidio, ecc. Si dovrà dar conto di tutti coloro che intagliarono le opere dei nostri pittori ; si noterà come parecchi sommi pittori non isde-gnassero trattare il bulino. Si farà parola della xilografia o intaglio in legno, ricordando la grande opera della pianta di Venezia da taluno senza buoni fondamenti attribuita ad Alberto Durerò, ma che più ragionevolmente deve credersi fattura di un artefice veneziano ; la tavola originale in legno di questa opera importantissima per la storia dell’arte di Venezia, è prezioso ornamento del civico museo Correr. Fra gli altri xilografi saranno ricordali il vicentino Nicolò Boldrini, del quale forse è la famosa stampa della processione in piazza San Marco, Domenico dalle Greche veneziano, di cui ricordiamo la stampa del passaggio del mar Rosso, opera perduta di Tiziano, un esemplare stupendo della quale conserva nella sua preziosa raccolta il nostro collaboratore abate Giuseppe Cadorin ; Giovanni Maria Verdizzotti patrizio, che ornò di intagli le sue Cento bellissime favole. Non si ommetterà di far parola dell’opera di Cesare Vecellio, che mostra le vesti antiche, e quella singolare curiosità dei libretti che servivano per far trine e trapunti. E la schiera verrà chiusa da Anton Marin Zanetti seniore, che fiorì nel secolo passato. Seguendo la storia della calcografia veneziana nel secolo XVII, in cui ebbe buoni cultori, si giungerà al XVIII. Sempre si vedranno