Anno MCCLVI. 3*« <5i Giugno s’impadronì con poco Spargimento di fangue de’Borghi di quella Città . Nel giorno feguente dato di piglio all’armi con gran giubilo tutta 1’ olle Croceiìgnata diede un generale affatto alla Città. Fu condotta una Vigna, o fi a Gatto, macchina (otto la- quale Speravano gli aggreffori di rompere le Porte di Ponte Altinate. Tanta quantità di pece, zolfo, e d’altra materia accefa , fu gittata addoffo a quella macchina, che il fuoco attaccatoli ad effa, fervi ad accendere, e ridurre in cenere la Porta ffeffa . Portatone 1’avvilo ad Anledifio , allora gli cadde il cuore per terra ; e perchè un buon Padovano il conligliò di capitolare col Legato, affinchè la Città non andaffe a lacco, l’iniquo con una fioccata nel petto , per cui reStò morto , gl’infegnò a non dar più de i pareri a i Tiranni. In fomma coftui pien di Spavento, Salito a cavallo, per la Porta di S. Giovanni prefe la fuga, nei fuoi furono lenti a tenergli dietro. Entrò dunque 1’ Armata de’ Crociati vittoriofamente in Padova nel dì 20. di Giugno; male nondimeno per gl’innocenti Cittadini, che dianzi miferi , maggiormente divennero tali per la sfrenata avidità de’ vincitori . Coltoro avendo prefa la Croce più per ifperanza d’arricchire , che per voglia di confeguir le Indulgenze plenarie, appena furono dentro , che diedero il lacco a quante cafe e botteghe erano nella Città ; nè altro fecero per fette giorni, che ruberie , lafciando lpogliata di tutto l’infelice cittadinanza , non fenza biafimo de’Comandanti, i quali in tanto tempo niun provvedimento trovarono all’ ineltimabil danno de gli abitanti. Furono allora aperte le orrende carceri di Eccelino, che erano in Padova. Effendofi anche renduta la Terra di Cittadella, dove Eccelino avea dell’altre diaboliche prigioni , ufcì alla luce u-na gran copia d’infelici , quivi più tolto feppelliti, che rin-chiulì. A riferva di pochiilimi Luoghi , tutte le Cartella e Terre del Padovano fi diedero al Legato, e tornarono fotto l’ubbidienza della Città . Anche il Marchefe Azzo VII. ricuperò la lua 1 erra d' Elie coll’ altre della Scodella, ma non potè per allora riavere Cerro e Calaone , fortezze quafi inefpu-gnabili per la lor Situazione. Fecero pofcia i Padovani nell’Anno ieguente un Decreto, da me altrove rapportato (a), che fi (a) Antìqu, doveffe folennizzar da li innanzi con Proceffione univerfale la ^ felice liberazione della lor Città; la qual funzione fi fa anchepag. $;i. oggidì. Dopo avere Eccelino dato il guaito alla maggior parte del Temo F1I, X Man-