Anno M C C L X X X I I. c pace , fé prima non ifcacciava tutti i forettieri maichi e femmina. A quefto diiTe il Deputato de’ Lambertazzt e de gli altri fuorufciti, che erano pronti ad ubbidire e ad andarfene, ma che (applicavano Sua Santità di alTegnar loro un (ito da potervi abitare , giacché iniquamente erano (lati cacciati dàlie lor patrie, nè aveano luogo per loro abitazione. Nè pur quefto poterono impetrare , ma ignominiofamente furono licenziati, e qiricati di Scomuniche. Se qui alcuno cercatte il comun Padre de’Fedeli, forfè noi troverebbe: colpa a mio credere del Re Carlo , che inesorabile contra de’Ghibellini, aveva anche la fortuna di poter prescrivere quanto voleva alla Corte di Roma. Cosi non avea fatto il precedente Pontefice Niccolò III. Ebbe dunque ordine Giovanni d’Eppa o fi a d' Appia , Conte della Romagna, di rinforzar la guerra contra di Forlì, nella quale imprefa il Papa andava impiegando il danaro sborfato dalla pietà de’Fedeli , perchè fervif-ie in foccorfo di Terra fanta. Ora il Conte delia Romagna , dopo aver maneggiato un trattato fegreto con alcuni de’Cittadini di quella Città , perchè gli dettero una Porta, (a) su quefla fpe- (a)Ptolonc ranza comparve fotto Forlì full’imbrunir della notte precedente ^“¡en[nf a' al dì primo di Maggio con un potente efercito (¿). A Guido Tom. n. Conte di Montefeltro, e Capitano de’Forlivefi , non era ignoto Rcr-quetto trattato; anzi dicono, che ne fu egli fletto il promotore , ^MaZ/p!' iìccome aftutiflimo , e gran Maeftro di guerra. Aveva egli ordi-c. n?. nato, che tutti i Cittadini preparaffero buona cena, e la Sciatte- ’ t-, , r, > . ... ’ Villani l. y. ro aperta una porta. Ed allorché 1 nemici arrivarono, egli con cap.70. tutta la gente atta all’armi ufcì fuori della Città per un’altra. Entrò Giovanni d’Eppa con parte deìTefercito nell’aperta Città, nè trovandovi^ remittenza alcuna , le foldatefche (i fparfero per la Terra e per le cafe a darfi bel tempo co i cibi e vini lor preparati; e tolte le briglie a i lor cavalli, li mifero alle greppie e al ripofo. Allorché fu creduto che foffero ben Satolli ed ub-briachi, e andati a dormire: il Conte Guido colla fua gente rientrò per una Porta, che tuttavia fi cuftodiva per lui, e diede addotto a i nemici, che fenza poter raccogliere sè fletti, nè ordinare le loro armi e cavalli, Tettarono per la maggior parte vittima delle ipade de’Forlivefi. (c) Dicono altri, che il Conte (c)Ckm*. ■Guido andò prima ad attalire e Sconfiggere la parte dell’Arma fa, che Giovanni d’Eppa avea lafciato di fuori in un determi-Rer. Italie. •nato luogo, e pofcia rientrato in Città fece del retto , con altre particolarità, ch’io tralafcio per dubbio della lor fufliflenza. Cer-