Anno MCCXCV. 503 tello Alfonfo. Per liberarli dalla nemicizia de i Re di Francia e di Napoli , Giacomo conienti , con cedere al Re Carlo i Tuoi diritti (òpra la Sicilia, prendere per Moglie Bianca Figliuola d’elio Carlo, benché averte già contratti gli SponSali con una Figliuola del Re di Cartiglia; e con altri patti di pagamento di danari, di promeiTe della Sardegna e Corfica , e d’altri vantaggi Spettanti a Carlo di Valoìs , il quale rinunziò anch’ egli le Sue preteniioni lo-pra il Regno d’Aragona. Niccolò Speciale , e il Villani Scrivono, che ora Solamente turono polli in libertà i Principi Figliuoli del Re Carlo , e quello ancora fi deduce da un Breve di Papa Boni-Sazio ( <0 ; laonde non so come Tolomeo da Lucca Scriveffe , (0 Jacobus che furono liberati nell’ Anno precedente, e che paffarono per ^"ry™l,sCa; Lucca . leilini, P. Segui’poScia in Roma la Solenne Coronazione di Papa Bo nifazio nel dì 16. di Gennaio . Leggefi diffuSamente deScritta in verfi da Jacopo Gaetano Cardinale di S, Giorgio (¿) quella ma- (b)Nìcolaus gnifica funzione , a cui forfè una fimile non s’ era veduta in ad Spedali; dietro. Vi afìifterono i due Re Carli, Padre e Figliuolo, con^ic^"‘ tener le redini del cavallo Pontificio nella cavalcata , e con ièr- Rer. Italie. virlo alla menfa . Scrive il Rinaldi, che in queft’Anno mancò di vita il Suddetto giovane Re, cioè Carlo Martello , che portava il titolo di Re d’ Ungheria. Di ciò parleremo all’ Anno 1301. AteeSe in quefti tempi con tutto vigore Papa Bonifazio a far eSèguire il trattato dalla Pace conchiuSa fra il Re Carlo II. e Giacomo Re d’Aragona per la reftituzion della Sicilia; ma fi cominciarono a rrovar de gl’intoppi dalla parte de’Siciliani ftef-fi . Appena pafsò in quell’ Ifola la voce di quell’ accordo , e che il Re Giacomo s’era impegnato di consegnarla al Re Carlo , che tenutoti un parlamento dalla Regina Co fianca , Governa-trice di quel Regno , e da Don Federigo fuo Figliuolo , fu nfolu-to d’ inviar Ambafciatori al Re Giacomo in Catalogna per chiarirli della verità del fatto. Andarono quefti, e udito che così flava la coSa , proruppero in lamenti, in preghiere, e in pro-tefte ; e trovando il Re fiilb nel Suo propofito , perchè più non porea tornare indietro, dopo efferfi fatto dare in ifcritto un atto autentico di tale rinunzia , Se ne tornarono vediti da corruccio in Sicilia , portando la doloroSa nuova , che fu una Spada nel cuore a que’ Popoli , giacché fi vedeano Sagrificati a i Franze-fi , gente da eifi odiata a morte e temuta . In quefto tempo l’accorto Papa Bonifazio defiderò , che Don Federigo , Fratello del li 4 Re