XX » cefibus fuis . Nell’ Epiftola IV. del lib. 2. Cofs. & pop. E finis fi vede, »che anche Camerino reftava come AScoli da ridurre l’anno 1199. »Ma noi Seguitiamo gli Atti col Sig. Muratori , e ci prendiamo lolo »la libertà di portare i paffi latini, per eiTer più fedeli. Il Duca » di Spoleti e Conte d’ Affifi Corrado Suevo videns lerram fuarn » pari modo ad dominium Ecclefice Rom. redire , tentò, con eiibir » grolle iomme , conSegna di fortezze , i proprj figliuoli in oftag-» gio &c. di effer refo Vaffallo della S. Sede; ma tutto in vano. » BiSognò giurare di ilare in tutto e per tutto a’ voleri del Papa , » dichiararfi co’ popoli di non erter più loro Principe , conSegnar »le due fortezze Rocham de Uvaldo , & Rocham de Cefe ; e final-» mente de mandato Domini Papa; rediit in Theotoniam . La fortezza » d’ Affifi, che attualmente era attediata da quei d’Affifi fu dirtrut-» ta da’ medefimi. Così reflò libero dall’invafione anche quel gran » paei’e . Recuperava ergo Romana Ecclejìa Ducatum Spoleti, & Co-» mitatum AjJifli , videhcet Rearem, Spoletum , Afjlfium , Fuìgineum , » & Nuceram cum omnibus Dicecefìbus fuis. E indi a poco Perufwm, » Euqubium , Tudertum, & Civitatem Cajleih cum Comitatibus fuis , reto cepto juramento fideluatis a Civibus , Baronibus , & Catanis. Indi » fece diltruggere a perpetua memoria il Cartello di Monte S. Ma-»ria, perchè Corrado Sopranominato MoScaincervello avea oSato »di ritenervi Ottaviano Card. VeScovo d’Oilia, che tornava di » Francia . »Fin qui il Sig. Muratori è andato d’accordo con gli Atti: ma »venendo ali’ESarcato , che comprendeva il FerrareSe, il Bologne-»Se, e la Romagna in gran parte, la diScorre così:--Tentò an-» cora di ridurre Sotto il Suo dominio 1’ ESarcato di Ravenna, Ber-» tinoro, e la Terra del Co: Cavalcaconte, con iSpedir colà lettere, » e Legati: ma non gli venne fatto ; perchè 1’ Arcivefcovo diRaven-» na tenne forte , allegando , e moftrando le invefìiture Imperiali da » lungo tempo addietro date di quel paeSe a’Suoi Anteceffori, e alla » ChieSa Sua: il che fermò i palli alle pretenfioni del Papa -- . Chi »sa, s’ei non pensò a quella libertà di parlare della prima e maS-» lima delle donazioni di Pippino e di Carlo, contro la verità cono-»Sciuta, quando dille l’anno nyi.-che i VeScovi di Ravenna fi » davan nome di ESarchi, cioè Signori temporali di Ravenna ? » Certamente dopo Scacciati da Innocenzo i due Eroi di Federigo »e di Arrigo, cioè Marcualdo, e Corrado riveftiti un dopo l’altro »di quella Signoria ( ami. 1195. ), è quello un gran buon riSu-» gio del noftro Annalifta, trovar ne gli ArciveScovi di Ravenna » op-