o» 125 <&> 1529, se non vogliamo lasciarci illudere da vane apparenze e persuadere da equivoche relazioni. Venezia, negli andati secoli, ha sempre dimostrala fra le maggiori traversie quella fermezza e quella sagacità di consiglio che contrassegnarono la lunga carriera dal suo governo percorsa. Dopo accaduto il terzo ingrandimento, e (ino alla quarta aggiunta, della quale siamo per offrire contezza, insorse la celebre lega delle quattro principali potenze d’ Europa e di tutti i principi italiani contro la repubblica. Giulio 11 pontefice, forse in se stesso persuaso che codest’ impresa tornava a vantaggio della santa causa, si fece l’ordinatore di cosi formidabile alleanza, condotta da una donna e da un cardinale, e conclusa, il dì 10 decembre 1508, nella città di Cambray. Ebbe luogo colà il più nefando mercimonio, certamente non ideato da quel sommo gerarca. Patteggiaronsi colà cessioni di Stati avanti che tolti fossero alla veneziana repubblica legittima posseditrice, colà vennero predisposte le armale che invaderne dovevano i territorii, e la polente influenza della religione slanciossi foriera a predisporre gli animi ed a sostenere così le terrene forze dei collegati. Dopo un lungo conflitlo d’ armate e d’ opinioni, finalmente il turbine si dileguò, con poco vantaggio e meno onore de’ confederali, ma con gloria somma del senato e dei Veneziani, che possono acclamare, in quest’ epoca memorabile di loro storia, molti tratti di patrio eroismo, di eroica costanza, ed una condotta prudentemente saggia e politica, con che seppero resislere alle maggiori potenze, e poterono trarsi ed emergere da così intricalo e disastroso avvenimento. Uscita la repubblica da questo pericolo, e dopo aver provveduto a vieppiù consolidare l’interno suo reggimento con l’istituzione degli inquisitori di Sialo, aperse i tesori dei mezzi nazionali, alla decorazion della patria ; e qui i Lombardi, i Palladii, i Sammicheli, i Sansovini, i Tiziani, i Paoli, i Tintoretti, successi ai Bellini ed ai Carpaci, i Campagna, i Paliari, i Vittoria e tanli altri esimii artisti, concorsero, con edilizi, con dipinti c con istatue, a rendere vieppiù ammirabile il soggiorno di Venezia, che, in quell’aureo decimoseslo