Annali d’ Italia? ro fratello; e voler egli lafcìar loro tutta la gloria di terminar quel conquido. Dicola dunque fi portò a Napoli al Re Carlo colle mede-{ime lcu!e, e poi fi trasferì in Catalogna, dopo avere attenute le prò-(k)Summon. meiTe da lui fatte al Papa ed al Suocero. V’ha chi dice (?), che N^dif1 ben vitto dal buon Carlo II. il quale fi obbligò a rifargli le fpefe occorfe in quell’ armamento, afcendenti alla lomma di più di ducento mila oncied’oro. Altri narrano, che fu mal veduto, e creduto d’accordo col Fratello, in guifa che difcaro a’Franzeli, e ma- (b) Chwnìc ^edett0 da * Siciliani, abbandonò in fine l'Italia. La Cronica di For* Forolivìen. ^ (^) agg'ugne i eh’egli fi partì, perchè non gli era pagato il foldo Tom. 22. promeffogli da Papa Bonifazio Vili. La partenza del Re Giacomo, er. ìtahc, e jj buon cuore de’Meffinefi, rinforzò in tante avverfità l’animo di Don Federigo . Ma il Duca di Calabria Roberto occupò intanto varie Terre di Sicilia, e maffimamente quella di Chiaramonte. Pre-fentatofi ancora coll’efercito fotto Catania, guadagnò ivi de’traditori, che gli diedero in mano fenza fpendere l’angue quella Città. Ribellaronfi pure altre non poche Terre in Valle di Noto, con apparenza, che già inclinafle la fortuna a troncare affatto le ali a Don Federigo, quando effa all’ improvvifo fi dichiarò infuo favore. Aveva il Duca di Calabria fpedito Filippo Principe di Taranto fuo Fratello con un corpo d’ armata per terra , affittito da alquante Galee per mare, nella Valle di Mazara, per far altre conquitte in quelle parti. Don Federigo, che s’era pollato nel forte Calvel- lo di S. Giovanni, per vegliare a gli andamenti de'nemici, con quelle forze , che potè raunare, andò a trovare il Principe nel piano di Formicara, e gli diede battaglia. Rimale Sconfitto il Principe, ed egli fteffo ferito e fcavalcato , fu in pericolo d’effere uc-cifo da i Catalani in vendetta di Corradino, le non accorreva a tempo Don Federigo, che gli lafciò la vita. Quali tutto il retto de’ vinti fu condotto nelle prigioni. A quella disavventura de’Franze-fi tenne dietro un’altra. Fu data fperanza da un prigione a i Baroni del Duca di Calabria di metterli in poffefl’o del forte Caftello di Gallerano. Andarono moltiffimi d’effi col Conte di Brenna loro Comandante a prendere quello boccone. Ma il trattato era doppio. Sorte) Annal. prefi alFimprovvifo da Blafco di Alagona Capitano di Don Federigo, EHenf.T. if. tutti furono fatti prigioni. Così procederono gli affari delia Sicilia. RMaithius ^~EL Febbraio dell’Anno prelente fu pollo fine alla guerra, che de Grìffomb. bolliva tra A'tfo Vili. Marchefe d’Efte, Signor di Ferrara, e i Bo-Chf j0n°g1' lognefi. Il Pontefice e i Fiorentini ne furono i mediatori, (c) Fatto R