Anno MCCLXV; 367 le cofe, che i nemici fenza contrailo paflarono. Più verifimile è, ch’eglino tali forze non averterò da poter avventurare una battaglia con sì poderofo efercito nemico . Comunque iìa, pervenuti i Franzefi fui Ferrarefe, vi trovarono preparato dal fuddetto Marchefe Obizzo un ponte fui Po, per cui valicarono il Fiume. Scrive il Sigonio (a), (a) sigonim che dieci mila Bologneft marciarono a Mantova in foccorfo dell’Armata Franzefe . Io non ne truovo parola negli Scrittori d’allora, e nè pur nelle Croniche di Bologna. Certo non fuf-fifte il dirfi da Ricordano, che l’efercito Franzefe pafsò per Parma. Con erto bensì andarono ad unirfi i Guelfi fuorufeiti di Tofcana in numero di più di quattrocento cavalieri, tutti riccamente guerniti d’armi e di cavalli, de’quali era condottiero il Conte Guido Guerra. PalTando poi per la Romagna, Marca d’Ancona, e Spoleti, fe crediamo a Ricordano e ad altri Autori, arrivarono finalmente a Roma circa le Ferte dei Natale. Ma fapendofi , che quell’efercito era tuttavia fui Bre-feiano verfo la metà di Dicembre , non può ilare un sì fretro-lofo arrivo d’erto a Roma. Saba Malafpina (¿) dopo aver nar- (b) $*bas rata la Coronazione del Conte Carlo fatta nel dì dell’ Epifania ^bJla^:uar dell’Anno feguente, fcrive: Jam Gallìcorum pofi heze Juperve- ' s'c’ ‘‘ niens multimelo circumfluit ; jam totus Regis Karoli exfpeclaeus exercitus Romam venit. Però verfo la metà del Gennaio fufle-guente dovette l’Armata fuddetta comparire alla prefenza del fuo Signore in Roma. Avea fatto in queft’Anno, prima del finquì mentovato fucceffo, la Città di Brefcia (c) de i movi- rc) Mah-ec; menti, per fottrarfi alla fignoria del Marchefe Oberto Pelavici-Chr.Brix. no. Per quefto prefi alcuni di que’Nobili furono condotti nelle carceri di Cremona . Un fegreto concerto fu fatto dipoi , che Filippo dalla Torre, Signor di Milano, di Bergamo, e d’altre Città, venifle con affai brigate a Brefcia in un determinato giorno del Mefe d’Agofto, per foftenere la follevazione del Popo- lo. Accadde , che il Torriano , allorché fi difponeva per cavalcare a quella volta, forprefo da fubitaneo malore, cefsò di vivere. Non peranche s era data fepoltura al di lui cadavero , nel Monirtero di Chiaravalle , che Napo, o fia Napoleone dalla Torre fuo Parente fi fece proclamar Signor di Milano. Rimafero per quefto accidente in grave fconcerto i Brefciani. Fecero bensì due tentativi per liberarfi dall’ oppreffione del Pelavi-cino, ma quelli ridondarono Solamente in loro danno . Moltiflì-