Anno MCCXI. 141 re il non dormigliofo Papa Innocenzo, col favore ancora di Filippo Re di Francia, che induffe molti Vefcovi della Germania non {blamente a pubblicar la fcomunica contra di Ottone , e a dichiararlo decaduto, ma ancora a trattar di eleggere in Tuo luogo Re de’ Romani Federigo li. In quella Lega concorfero Sif-fredo Arclvefcovo di Magonza, Legato Apoftolico, 1’ Arcivefco-vo di Treveri, il Lantgravio della Turingia, il Re di Boemia, il Duca di Baviera, il Duca di Zeringhen, ed altri Vefcovi e Principi . Soffiò non poco in quello fuoco anche il fuddetto Re di Francia Filippo , che per aver tolta la Normandia al Re d’ Inghilterra, non potea tollerar le profperità d’ Ottone Augu-ilo, parente ilrettiffimo e collegato coll’ Inglefe . Gotifredo Monaco fcrive, che quelli Principi fi raunarono in Bamberga, e fu propofta 1’ elezion di Federigo ; ma che non accordandoli fra loro, reftò fofpefo il colpo. U Arcivefcovo di Magonza bensì pubblicò dapertutto le Cenfure contra di Ottone: dal che prefero motivo Arrigo Conte Palatino del Reno, fratello d'elTo Ottone, e il Duca del Brabante, e i Nobili della Lorena di dare un terribil guaito al territorio di Magonza. Nella Cronica di Folla-nuova (a), e preffo Alberico (/>), Sicardo (c), ed altri, fi leg- (a) Johann. ge, che feguì di fatto 1’ elezion di Federigo in Germania . Sem- chnniojfa. bra almen certo, che intanto que’ Principi follecitaflero il Pon- nova. tefiee a fpignere in Germania il giovinetto Federigo . Quel che ^onf^r-lc‘ è certo , furono cagione quelli disguftofi avvilì , che Ottone ta- chron. gliaffe il corfo alle lue vittorie in Puglia, e a i dilegui di por-(c )Sicard.ìn tar la guerra in Sicilia, e cominciafie a penfare alla propria fa, a cui era attaccato il fuoco. Congregati dunque i Baroni Àbbas Ur-di quelle contrade, raccomandò loro la coftanza nella fua fe-m deità , virtù per altro poco conofciuta da quegl’ iftabili Popoli, ‘'°ni °' e prefo da loro congedo , venne nel Mefe di Novembre in Lombardia , per impedire a Federigo il paflaggio in Germania. I Pifani (d), che erano iti fino a Napoli in aiuto di lui, colle (d) Cafari lor quaranta Galee, non fentendone più nuova, fe ne tornato * no, fenza far altro, al loro paefe. Venuto 1’ Augufto Ottone in Tom. 4. Rtr. Lombardia , (e ) tenne in Lodi un Parlamento, per efaminare , ll(ahc^ard qual conto egli poteiTe fare de gli animi e de’foccorfi di quefti¡tchnmc' Popoli. Si trovò, che il Pontefice avea già preoccupato più d’uno contra di lui. EJlenJis emm Marchio jam cum Papienjibus & Cremonenjibus , 6* Verenenjìbus confenfit fummi Pontificis foedus inire contradiclicnis : fono parole di Sicardo allora Vefcovo di Cre-