W Richard, de S. Gtrm. in Chrtnic. (li) Vita In ■ nocent 3. P. 1■ Tom 3. Rer. Italie, ioi Annali d’ Italia? boma, ed altri, e i Duchi dì Lovanio , e Limburgo, e il Landgravio di Turingia , ed altri. Ebbe anche mano nell’ elezion di Ottone IV. Innocenzo HI. Papa, perch’egli era di una Cafa, ñata Tempre divota della fanta Sede , e Cafa , che per la fua parzialità verfo i Papi avea perduti i Ducati di Baviera e Saflonia. Il perchè egli favorì la di lui elezione , e riprovò quella di Filippo Suevo , allegando, che quelli era flato fcomunicato da Papa Celeflmo III. per varie ufurpazioni fatte dianzi de gli Stati della Chiefa Romana , e rammentando gli eccelli commeffi dal Padre , e dal Fratello fuo . Lo feisma di quelli due Re fi tirò dietro in Germania di molte guerre, turbolenze, e danni infiniti, de’quali parlano gli Storici Tedefchi . Intanto da che fi videro i Siciliani liberi dall’ odiato Impe-radore Arrigo VI. per l’inafpettata fua morte , fi diedero a sfogar la rabbia loro contrade’ Tedefchi, che erano in quell’ Ifola . Il che vedendo l’Imperadrice Cofian^a , che aveva affunto il governo di quel Regno , e la tutela del Figliuolo Federigo Ruggieri , con farlo venire da Jefi , dove era flato lafciato fotto la cura de’Conti di Celano e di Coperfano (a), ovvero, come altri fcrive , della Ducheffa di Spoleti, e con farlo coronare dipoi , ordinò, che ufeiflero di Sicilia le truppe ftranieri : rifoluzione , che per allora mife in calma gli animi alterati di que’ Popoli . E tanto più perch’ella feoperte le trame e le mire di Marquar-do già Duca di Ravenna e Marchefe d’Ancona, il dichiarò nimico del Re , e del Regno , e volle , che tutti il trattaffero come tale. Inviò pol'cia Ambafciatori a Papa Innocenzo (¿), per ottenere l’inveflitura Pontificia de gli Stati al fanciullo Federigo . Tentò allora la Corte di Roma di profittar di quella occa-fione per abbattere quella , che oggidì fi chiama la Monarchia di Sicilia, benché fi creda, che Adriano e Clemente Papi avef-fero conceduti que’ Privilegi. Su quello fi dilputò lungamente. Moflefi l’Imperadrice a fpedire anche Anfelmo Arcivefcovo di Napoli a Roma, fperando miglior mercato dalla di lui eloquenza . Ma più di lui fapeano parlare i Miniflri Pontifici , e però convenne accettar F Inveftitura ( cofa di troppa premura in quelle circoftanze ) con quelle leggi, che piacquero al Papa, cioè eapitulis illis omnino remotis , e eoa obbligazione di ricevere nella Corte di Sicilia Ottaviano Vefcovo e Cardinale Ollienfe , come Legato della, fanta Sede . Ma quella Inveftitura arrivò iti Sicilia in tempo , che l’Imperadrice era paffata all’altra vita. Cer-