Anno MCLXXXVII. chè non aveano di che pagare , fece una fevera parlata a que’ Capitani di navi per la poca lor Carità verfo de’ Crifliani loro Fratelli con vergogna del nome Crifliano , quando Saladino ed egli llelTo gli aveano trattati tutti con tanta amorevolezza e clemenza . E perchè non penile quella povera gente , e non divemlTe fchiava , volle che la ricevelfero nelle navi , e la traf-portalfero in Italia , con dar loro di fua borfa tanto bifcotto ed acqua dolce, quanto potea ballare pel viaggio. Tutti raccontano , che Saladino più de’ Crilliani medefimi era mifericordio- io verfo de’poveri Crilhani . Sicché i più de’nollri non per motivo alcuno di Religione , ma per fete di guadagno , e per vivere più liberamente, ufavano in que’tempi di andare in Terra fanta . Nè fi vuol tacere, che l’ingrandimento e la ricchezza de’ Pifani e Genovelì s’ ha in parte da attribuire alle Caravane de’Pellegrini , che le lor Navi conducevano, e ricondu-cevano da que’paeii , con ricavarne un buon nolo , ed occupar la roba di chi moriva nel viaggio . Molti Privilegi, efenzioni e diritti accordati circa quelli tempi al Popolo Pifano da i Re di Gerufalemme , dal Principe d’Antiochia, dal Conte di Tripoli, dal Principe di Tiro , e da altri Principi Crilliani di Levante, lì polìono leggere nelle mie Antichità Italiane (a). Anno di Cristo mclxxxviii. Indizione vi. di Clemente III. Papa i. di Federigo I. Re 37. Imperadore 34. di Arrigo VI. Re d’Italia 3. LE calamità di Terra fanta quelle furono, che quetarono in queili tempi le differenze pullulate di nuovo fra i fommi Pontefici, e l’Irnperador Federigo . Celiarono le oftilità per molti anni continuate fra il Re d’ Ungheria e i Veneziani a cagion della Dalmazia . Si fece anche Pace fra i Re di Francia e d’ Inghilterra . In fomma la Religione , che tante volte s’ è veduta fotto i piedi dell’Ambizione de’Principi, quella volta reftò in molti paefi al di fopra : tanto rimafero sbalorditi e Compunti i Sovrani d’ allora per la miferabil perdita di Gerufalemme , e per gl’immenfi progreflì di Saladino. D’altro allora non fi parlava , fe non di quelle disavventure , e del loro rimedio. Aveva il Pontefice Clemente III. ficcarne quegli, a cui (a) Antìq. Italicarum Differì, jo. p. 907. & fequ.