Anno M C C L X X I X. 4i7 nel Mefe di Marzo , colla remiflìon delle ingiurie e de i danni dari , colla vicendevol liberazion de’ prigioni, e con patto che i Luoghi prefi fui Milanefe fi depofitallero in mano di perfo-ne amiche, e fi reftituiffero a i Torriani tutti i lor beni allodiali . Ottenuto che ebbe il Marchefe quanto volea , e maffi-mamente i prigioni , fi fece poi beffe de i Torriani , nè loro mantenne alcun patto , ( a ) e poi ripigliò Trezzo , e l’Ifola di fa) Ventura. Fulcherio . Con pubblico mamfeffo , mandato al Papa, a tutti ^¡UnUT u i Re e Principi , fi dolfero i Torriani di quello tradimento j e Rer. Italie.' perchè nè fecero gran doglianza col Marchefe fteffo , ebbero per riipofta , aver ben egli fatte quelle promeffe, ma che andaffero eglino a cercare chi loro le manteneffe, perch’ egli a ciò non s’ era obbligato . Tentò poicia il Marchefe con frodi di ricuperar altre Cartella : il che non gli venne farro . Anzi Gotifredo dalla Torre con cinquecento cavalieri entrato nel Cartello d’ Ozino , cominciò afpra guerra contro a’ Milanefi , fece affaiffimi prigioni , e diede preflo Albairate una rotta al Podeftà ed efercito de’ Pavefi. Ottone Vifcome veggendo così crefcere le forze de’Torriani , ordinò al Marchefe di far venir dal Monferrato cinquecento fanti. Mife poi 1’affedio al Cartello d’Ozino, che in fine fu prefo e diroccato . Abbiamo anche dalla Cronica di Parma (¿), che erto Marchefe con tutta la portanza de’ Milanefi(b) Qhronfc cavalcò all’Adda con difegno di fare un letto nuovo a quel Fiu- Par^lecrntaiJc' me, acciocché non venifle a Lodi. Allora i Parmigiani contut-51’ cr' ta la Milizia andarono in aiuto de’Torriani a Lodi , dove erano anche i Cremonefi ; nè di più vi volle , perchè il Marchefe abbandonato il cavamento , fi ririraffe con poco garbo a Milano. Effendo ftata bruciata in Parma nel dì 19. di Ottobre per fen-tenza dell’ Inquifitore una Donna nomata Todefca , come eretica , una mano di cattivi uomini corfe al Convento de" Frati Predicatori , diede il facco a quel luogo , percorte e ferì molti di que’ Religiofi , ed uno ne uccife vecchio e cieco : per la quale violenza i Frati la mattina feguente colla Croce inalberata fe n’ andarono da Parma a Firenze , per lamentarcene col Cardina-le Latino Legato Apoftolico . Tennero lor dietro a Reggio, Modena, e Bologna , il Podeftà, il Capitano, gli Anziani, e i Canonici di Parma, fempre fcongiurandoli di tornare indietro, promettendo di rifar loro qualunque danno , che afferiffero loro fatto -, ma a nulla giovò. Proceilàrono i Parmigiani tutti que’ mal-