94 Annali d’ Italia. dopo avergli fatti prigioni. A colui-, che era ftato creato Re con» tra di lui, fece conficcare in capo una Corona con acutiiìimi chiodi ; altri Nobili condannò alla forca, al fuoco , e ad altri fuppli* zj . Pofcia in un pubblico Parlamento perdonò a chiunque aveva avuta mano in quella cofpirazione, e talibus alloquiis multam grati am illius Regni invenit, & de utero terra qaievit. Che 1* Imperadrice Coftanza miraife di mal occhio le crudeltà del Marito contra de’poveri Siciliani, e maffimamente del fangue Normanno : fi può fenza fatica credere , perch’era nata in Sicilia, e Normanna di nazione , e fi riconofceva anche obbligata alla Famiglia di Tancredi, perchè sì] generofamerate rimefla da lui in libertà . Finalmente fuo era quel Regno , e non del Marito, nè potea piacerle , ch’egli lo diftruggeife col macello di tanta Nobiltà , e con votarlo di tutte le ricchezze per portarle in Germania . Ma non è mai credibile , che avendo ella un Figliuolo , potefle confentire, ch’altri fi mettefle in tetta quella Corona* Par dunque più probabile, che l’Imperadrice folle in fofpetto al marito Augufto d’aver parte in quelle follevazioni$ ma non già , eh’ ella ne reftaffe convinta . É però convien fofpendere la Ca) Rogerìus credenza in parte di quello, che fcrive Ruggieri Hovedeno(a), lAnnaì.nUS Storico Inglefe, e però nemico d’ Arrigo , con dire, che Arrigo prefe i Magnati della Sicilia , e parte ne imprigionò , parte dopo varj tormenti fece morire . Aveva dianzi dato il Ducato di Du-razzo e il Principato di Taranto a Margarito , o fia Margarito-■ne grande Ammiraglio. Quefta volta il fece abbacinare ed eu-nucare . Per le quali inumanità 1’ Imperadrice Coftanza fece lega colla fua gente contra dell’Augufto Conforte; e venuta a Palermo prefe i tefori de i Re fuoi Antenati ; dal che incoraggiti i Palermitani uccifero gran copia di Tedefchi. L’Imperado-re fuggendo , fi racchiufe in una Fortezza , con penfiero di rimpatriare , fe gli veniva fatto ; ma i fuoi nemici gli aveano ferrati i paffi. Credane ciò, che vuole, il Lettore. Siccardo Stolto sicari, rico Italiano (b ) , e allora vivente , fcrive , che Margaritone fu ÌTom°nìCO accecat0 da Arrigo nell' Anno 1194. e non già nel prefente. Che A™.'itàih: in Sicilia foifero e congiure e rumori o nel precedente, o nei corrente Anno, ammettiamolo pure . Ma che Arrigo ito colà con un’Armata di feffanta mila combattenti foffe ridotto in quel- lo ftato , non ha molto di verifimile . Meno ne ha, che l’Im-peradrice a vifiera calata impugnaffe il Marito. Riceva dunque il Letto re come meglio^ fondato il racconto di Gotifredo Mona*