40 Annali d’ Italia; veder le pruove nelle mie Antichità Italiane, che Lucca fin da’ tempi de i Re Longobardi godeva il Privilegio della Zecca, o fi a di battere, come diciamo, Moneta. Nè altra Città in Tof-cana, che Lucca, fi sa, che avelie allora un tal diritto , continuato pofcia in effa fotto gli Augufti Franchi, e Tedefchi. E que- llo diritto nelle Città del Regno d’Italia fi otteneva da i foli Re , od Imperadori. Però verifimile a me fembra, che la con-ceffion di Papa Lucio fi reilrigneffe al volere , che la Moneta Lucchefe avelie corfo ne gli Stati della Chiefa Romana. Aggiu-gne lo ileffo Tolomeo , che in queil’Anno feguì Pace fra i Luc-chefi e Pilani, avendo giurato quelli di tenere i Lucchefi per Cittadini di Pifa , con dar loro la facoltà di mercantare in Pi fa al pari de gli ileflì Pifani. Finquì era ilato detenuto prigióne in Acquapendente Crijìiano Arcivejcovo di Magonza da Corrado Marcfiefe di Monferrato, fenza che s’intenda, come elio Corrado Figliuolo di Guglielmo Marchefe, cioè di un Principe sì Erettamente unito con Federigo Augullo, trattaffe così male un Arcivefcovo primo Miniftro d’efl'o imperadore, e che in quelli tempi guerreggiava in favore della Chiefa Romana. It fofpettare, che Federigo, al vederlo divenuto sì parziale del Papa, non avelie difpiacere, ch’egli fofse maltrattato, potrebbe parere un penfier troppo maliziofo. Ora noi abbiamo da Goti-^Monachufr'^re^0 Monaco (a), che Crilliano Bell’Anno prefente riacquillò in chtanic. la libertà , dato non modico Argento. Scrive Roberto del Monte O3}Rohirt: (¿) per relazione d’Alcuni, che in queil’Anno, o pur nel fe-Chro°rukteia guente , Giovanna Figliuola $ Arrigo II. Re d’Inghilterra, e Moglie di Guglielmo 11. Re di Sicilia, gli partorì un Figliuolo , a cui fu pollo il nome di Boamondo ; ed appena battezzato, fu dichiarato dal Padre Duca di Puglia. Riccardo da S. Germa- (c) Richar- no (c) lafciò fcritto all’incontro, che Dio conclujit uterum con-temano in fortls l^LUS> ut non parerei, vel conciperet filium. Nè di quello Chron. Figliuolo ebbero notizia altre Morie de’Siciliani. Però fe altronde non viene miglior lume, convien per ora fofpenderne la (J^caafaQe credenza. Ne gli Annali di Genova (d) è fcritto, che il Re nuenf. l. 3. di Sicilia Guglielmo inviò un potente lluolo di Galee e di Ufcie-ri ( navi da trafporto ) fotto il comando di Gualtieri da Moach fuo Ammiraglio con difegno di portar la guerra contro i’Ifola di Minorica. Svernò quella Flottala Vado, nè apparifee, che faceiTe altra imprefa. Anno