386 Annali d' Italia; vono , che Corradino fui palco qua fi in fegno d’inveftitura git-tò un guanto al Popolo , con cui egli intei'e di chiamare all’eredità di quel Regno Don Pietro d’Aragona, marito di Coflan^a. Figliuola del fu Re Manfredi, con altre particolarità eh’ io tralascio . Ma probabilmente quefte furono invenzioni de’ tempi fuffeguenti, per dar più colore a quanto operarono gli Arago-neix. Portata in Sicilia la nuova della disfatta e prigionia di Corradino , cominciarono que’Popoli a ritornare dalla ribellione all’ ubbidienza del Re Carlo . Ed avendo egli pofeia fpedita colà la fua Armata navale fotto il comando del Conte Guido di Mon-forte, o fia di Guglielmo Stendardo, ridufle tutto il refto delT lfola alla fua divozione col macello di gran gente , fenza dita) Sabas ftinguere gl’innocenti da i rei, ( a ) con far prigione Corrado MAafpina Antiochia Capo de’follevati. Coftui reftò privo de gli occhi , IIP. Jf. c, ¡0. . r . . * . r x T. i * * * » r rt » & * e innne impiccato ìniieme con Niccolo Male