i4 6 Annali d’ Italia. Dio, perchè i Miìaneiì teneano faldo per lo fcomunicato Ottone ,• ma fi può anche eilere pio fenza obbligo di credere sì fatti miracoli. Scrive in oltre Alberico Monaco de i tre Fonti, che il Popolo di Milano, ripigliate le forze, in quefto medefimo Anno ufcì contro i Pavefi , ed attediò un lor Cartello. Ma foprave-nuta T Armata de’ Pavefi , diedero i Milanefi alle gambe , con abbruciar le loro tende . Furono infeguiti da i Pavefi , che fecero quantità di prigioni , e fpogliarono il campo loro. Cqsì due rotte ebbe in un lol Anncf il Popolo di Milano. Aggiugne il medefimo Alberico, che eiTendo ftato uccifo V Abbate del Moni-ftero di Santo Agoftino di Pavia da’ fuoi Monaci neri, il Legato Aportolico diede quel facro Luogo a i Canonici Regolari di Mor-tara , che tuttavia ne fono in portello. Dalle cole fin qui narra- (a) Guaha-te fi può comprendere, che Galvano Fiamma (a) cercò d’inor-\ì‘znfLlFÌor Pellar Pefd‘te de’ Milanefi , con dire, che eiii dopo aver pce-c.iX °*a §ran copia di prigioni, cavalli , carriaggi, e tende de’ Cremo- nefi , volendo mettere in falvo tante fpogiie , raccomandarono il loro Carroccio a pochi Piacentini ( il che è troppo inverifimi-le ) a’ quali tolto fu da i Cremonefi . Scrive in oltre, che i Milanefi nel dì 12. di Giugno entrarono armati in Lomellina, di-ftruiTero Mertara , Gambalo , e Lomello , e mifero a facco tutta quella contrada. Prefero anche il Cartello di Voghera. Tace poi le bulle lor date dal Popolo Pavefe : ficchè gran fo(petto porge (b) sìgont d’ adulazione . A quefti fatti aggiugne il Sigoiiio (¿) dell’altre uiUSi6° 1 particolarità, fenza ch’io fappia, onde le abbia ricavate. Ben so, eh’ egli fi fervi del Fiamma in quefto racconto . 11 Conti- (c) Capri nuatore di Caifaro fcriye (c) , che quattro mila Milanefi tra fan-Annai. Ge- tj e caValieri rimafero prigionieri in mano de’ Cremonefi,- e che T'om. g. ker. i Popoli d1 Aleflandria, Tortona, Vercelli, Acqui, ed Alba, co5 Italie. Marchefi Guglielmo e Corrado Malafpina , e fettecento cavalieri Milanefi entrarono nel Pavefe oftilmente, e prefero Sala . Ufci-ti anche i Pavefi in campo , diedero una rotta a quefti Collegati con farne due mila prigioni. A quefti Autori pare che fi pofla credere fenza timor di fallare. (d) Parh de Succeduto al Marchefe A^o VI. fuo Padre , Aldrovan- Ce reta Chr. dino Marchefe d’ Efte e d’Ancona, continuò a tenere col Conte Rie* Veron. T. 8. ciardo da S. Bonifazio il dominio di Verona , dove fu creato Po-{c) AnnJÌes deftà nell’ Anno prefente ( d). Ma egli ebbe di gravitimi contrade ter. Muti• fti con Salinguerra in Ferrara. In aiuto di lui furono i Modene-(O* Tornando quefti a caia col loro Podeftà, cioè con Bai- dovi-