<3°- 99 «c> statuito (i83o) che, senza riguardo alcuno alle patrie, il Capitolo dei quaranta e giunta, sia per l’innanzi formato di sessanta persone; e la scelta n1 abbia al solito a cadere sopra uomini degni, intellettivi e comodi (i). Necessario spediente. Oltre a cui (per toccare delle altre instituzioni) ricorderò fondata in Citerà una scuola dal cappellano AmbrosioVizzamano (i814)* Avanzato ancor tanto del legato di Giovanni Cottimi, da mantenere appena un solo scolaro greco, che avesse a studiare nella Università patavina. Beneficati in perpetuo i poveri della colonia da Antonio Ninni di Tessalonica (1818). Aperto con altre discipline e provveduto d1 alquanti libri il collegio Flanginiano (1824) ; dove da undici anni addietro il dotto e benemerito Spiridione Blandi (2) allevava a spese della nazione otto fanciulli. Durato il monastero fino al 1829; nel qual tempo le monache erano già mancate; poi nell1 interno saggiamente racconcio (1846), parte ad ospizio di povere, parte al benefico fine di farvi (quando che sia) una scuola di educazione per le greche donzelle. Instituita una cancelleria (1836), che in sè riunisce il doppio uffizio dell1 antico quaderniere della chiesa e della nazione. Assegnati dal co. Giorgio Mocenigo di Zante franchi trentamila alla chiesa ; e dieci al collegio (i836). Restaurato e riaperto 1’ ospedale per provvido testamento (3) del confratello Giorgio Edoardo Pickering di Costantinopoli (1846). Preparata finalmente in perpetuo da Costantino Bogdano di Patrasso alla chiesa e ad opere utili ricchezza generosa e possente (4). Non fu meno all1 animo lo splendore del tempio, sia nella pompa delle sacre solennità (nelle quali officiano tre cappellani, un diacono, due cantori e un lettore), sia negli ornamenti e nella magnificenza. Rifecesi nella più parte a poco a poco gli argenti coi denari de1 confratelli. Rinnovarono alcuni a loro spese (1822) il vecchio pavimento; delle cui mortuarie inscrizioni parecchie si leggono nell1 antico cimiterio, che aldi fuori circonda la chiesa. Restaurossi (i834) con dorature nuove la facciata della chiudenda, decorandone i pilastri delle tre arcate (nella metà inferiore) con dipinti; e vari abbellimenti furono dipoi fatti sino al 1843 in santuario e in tutto il rimanente edifizio. Parmi poi non esser da trascurare alcune curiosità di arte e di storia. Ma primamente accennerò (da che gl1 itinerarii non la dimenticano) la mano destra di san Basilio, già con altre reliquie posseduta dall1 imperatore Emmanuel Paleologo (5) : poscia da Gabriele Severo. Una elegante croce con santo legno, lasciata da Gerasimo Blaco (6) : e simili cose sante pervenute alla chiesa di tempo in tempo sin dal i548. Per ultimo una imagine di Nostra Signora (7), cui di Costantinopoli recò in dono alla chiesa una Megaio Ducissa innanzi il i528 ; venerata solennemente il dì dell1 Assunzione e appellata la Tuttasanta occulta ; perocché (così leggiamo) nel tempo che Costantinopoli venne in potere de1 Turchi, occultossi dal palazzo reale di Megas Ducas : e, cessato il furore, fu trovata fuori della città (8). Ma quanto è ad arte, conservansi nell1 interno del terzo ordine della chiesa quattro (1) Capitolare XIV, fac. iai, 122,. (2) De Tipaldo, Biografia degl91tal. illustr. Voi. V, p. 385. (3) Primo d’ aprile 1843. (4) Testamento i3 d’aprile 1844* (5) Archiv. naz. Testamenti n. 217, p. 56. (6) Testamento 21 decembre i683. (7) MSS. di Pietro Gradenigo. (8) Archiv., Luminarie n. 129} verso il fine.