<*» 311 nel più rigoglioso fiore di adolescenza, e del suo esempio e de’suoi precelli informando il Tiziano ed il Giorgione, suoi cari discepoli, accese il loro genio creatore di quella scintilla, valevole ad innalzare cotanto l’arte veneta. E qui vogliamo riferire, come nel mentre in Venezia il disegno vieppiù acquistava, il comune dei pittori avea un gusto non dissimile da quello delle altre vicine città della terraferma, per cui a ragione dee credersi clic da questo centro partissero gl’insegnamenti. Era scevro dell’ antica rozzezza, non ornato però ancora della moderna eleganza. Spettava a Giovanni Bellini 1’ avere tal vanto, e l’ebbe. — Bellin Bellini, parente, non si sa in qual grado, dei capi scuola, ne imitò la maniera con felicità. Dipinse Madonne per privali, le quali, essendo lui noto a pochissimi, dice Lanzi, per lo più si ascrivono a Gentile o Giovanni. Una di queste ne vedemmo che portava anche la scritta, e per le male arti del possessore, che cercava cavarne maggiore utilità nella vendita, fu levalo il nome, e sostituito quel di Giovanni. Pareva, è vero, una delle opere condotte dal precettore nella prima età, ma siffatto inganno è obbrobrioso, sì perchè defrauda chi ne procura l’acquisto, come toglie alla gloria dell’ artefice la fama. Noi vorremmo che fosse per costoro messa in vita la legge Cornelia. — Quegli, che il Vasari chiamò creato di Giovanni, per nome Girolamo Mocetlo, fu de’suoi primi e men raffinati discepoli. Egli non toccò il secolo XVI, e lasciò, morendo, intagli in rame divenuti oggidì rarissimi, e quadri non grandi, uno de’quali, colla sua soscrizione del 1481, è nella raccolta Correr. — Altro men noto, e similmente aridetto scolare, o almeno imitator del Bellini, si trova in più luoghi soscrilto a’ piè d’immagini sacre così: Marcus Martialis Venetus; e in una Purificazione, che ne ha il conservatorio delle Penitenti, si legge 1’ anno 1188. Da una Cena in Emaus, che il Contarini donava a questa Accademia, col suo nome, si raccoglie, che nel 1506 egli viveva ancora. — Giovanni Mansueti, scolare dei Bellini, secondo si so-scrisse in alcuna sua tela, seguì fedelmente i modi dell’antica scuola, come appare dal dipinto con un prodigio della Croce, conservalo