XXVII »preghiere di Federigo, e lo fecero morire in carcere i-an. 1272. » onorandolo poi d’un bel fepolcro. Meritamente efagera all’an. 1241. »Pavere impedito a’Prelati di Germania di venire al Concilio inti-» mato da Gregorio IX. e d’aver forprefi Cardinali, e Prelati di Fran-»cia, che fulle Galere di Genova fi trasferivano a Roma per lo » medefimo effetto con annegarne alcuni, ed altri imprigionarne, on-» de morto di afflizione il Pontefice , ed avuto fucceflòre di pochi » giorni Celeflino IV. vacò la S. Sede più d’un anno, per eiìere il » Sacro Collegio parte occulto per timore di prepotenza, parte chiu->* fo in carcere, e parte difperfo. Racconta con efattezza , come In-» nocenzo IV. che finalmente fu eletto in Anagni l’an. 1243. fi fep-» pe fottrarre agli artiglj di Federigo , con ritirarfi in Francia, ov’ ebber fempre i Pontefici offequio, e fcampo ; e celebrando ivi il Concilio di Lione due anni dopo, chiamato, e richiamato inutilmente P Imperadore, lo (comunicò, aiìblvendo i fudditi dal giuramento, perchè nello ileiTo Concilio i Vefcovi l’avean dichiarato Eretico, Epicureo, e Ateiila. E conchiude, che--lafciò dopo di fe fama, e nome piuttoilo abbominevole, di cui non fi cancellerà sì di leggieri la memoria--. » Contuttociò fi iludia dapertutto di dipingerci Federigo egualmente peifimo Principe , che perfeguitato a torto da Gregorio IX. e da Innocenzo IV. Difapprova la fcomunica dell’an. 1227. perchè fen^a commonitorio , o. citazione alcuna.: e quafi camminafler del pari cenfure Eccleiìaftiche, e Manifeiti infamatori, epiloga quello di Federigo preilò P Urfpergenfe, fenza avvifarci, come faviamen-te Natale Aleflandro : Partium fludio horrendum in modum abreptum efje oportuit hunc Autorem, qui Sanclifjimo Pontifici tam infolenter in-fultat ( Synopj. fcec. xiii. c. 1. art. 3.) Moitra di niente attender l’illufione di tanti anni, ne'quali efpreiTe tefori dagli Ecclefiailici, e dalle Chiefe col fimulato preteilo della facra fpedizione. E perchè P anno feguente , dopo aver fatta perir di caldo, e difagio parte deH’armara de’Cfociati, e dopo averne lafciata parte a Rinaldo iuo Generale, affinchè continuaffe le oppreffioni in Sicilia, e nella Marca , partì col rimanente per la facra imprefa, fenza chiedere af-foluzione: il che pofe in grand’ira il Vicario di Crifto. Il Sig. Muratori ci rapprefenta ciò per una oppofizione della Corte di Roma a’progreflì delle armi Criiliane: aggiunge anche queila dilbb-bligante confeguenza dell’operato giuilamente da Gregorio IX. Sicché fi confiderò delitto in lui il non efjere andato oltra mare , e delitto »ancora l'andarvi. E’aiTai più afpro ciò che efagera Panno appreso, » cioè