Anno MCLXXII. r* 5 Pifani (a), e quivi propofe da parte delf Imperadore la pace (0 innate» fra’Genovefi, Lucchefi , ' e Pifani. Il Continuatore di Caffaro p^£™1 fcnve (/>) , che queilo Parlamento tenuto fu appreffo Siena; ma (b Caffarì forfè furono due in diverfi Luoghi , o S. Genefio era del Sanefe. Annap Gc-Sarebbono condifcefi 1 Pifani ad abbracciar la pace,fe loro non rÌm. g. foife p.iruta troppo dura la condizione di reftituir lenza compen- tulle. fo alcu'io tanti prigioni, che aveano de’nemici. Peròitando forti su quello, l’Arcivefcovo in un altro Parlamento, certamente tenuto nelle vicinanze di Siena, mife i Pifani al bando dell' Imperio, privandoli di tutti i Privilegi, e delle Regalie, e della Sardegna. Lcggesi ne gli Annali di Genova la Lettera fcritta da lui a i Genovefi con awifarli , che nell’ AiTemblea tenuta preil'o Siena,;« conjpeclu Prafecli Urbis Romancrum , & coram Marchio-nibus Anconitanis, Conrado Marchiane de Monteferrate, Comite Guidone , Comite A Idebrandino, & quamplurimis aliis Comiti-bus , Capitaneis , Valvaforibus , Confulibus Civitatum Tufcia, Marchia, & Vallis Spvietarne , & Juperioris atque inferioris Romania , & mfinita Popali multitudine , avea pubblicato il bando contra de’Pifani, con ordinare ad efli Genovefi di tener pronte cinquanta Galee per l’Ottava di Pafqua in fervigio dell'Im-peradore . Ho rapportato queilo palio , acciocché il Lettore comprenda , quai Popoli tuttavia aderiffero al partito Imperiale in Italia per quelli tempi. Abbiamo in fatti dall' Abbate Urfpergen-fe (c) , che Federigo prima di pallate in Germania, quemdam Bi- ^ deluphum Ducem Spoleti effecit. Marchiani quoque Ancona, & ulfpcr^nf. Principatum Ravenna Cunrado de Luzelinhart contuìit, quem I- in. Chron. talici Mufcamincerebro nominabant, eo quod plerumque quaji de-mens videretur. Tentarono pofcia i Pifani co i Fiorentini di togliere S. Miniato al prefidio Tedefco , che ivi dimorava: perlo-chè r Arcicancelliere fu di penfiero di metter anche il Popolo di Firenze al bando dell’imperio. Seguitarono in oltre le ofTefe tra o i Genove!! e Pifani. Mentre paiìava ii. verno nell’ Ifola di Scio 1’Armata Veneta (d), affettando pure rifpoile deciiìve di guer- $¿hroaico. ra o di pace da Manuello lmperador de’Greciche dava quante buone parole li volevano, ma niuna conclufion del trattato: 11 cacciò la Pelle in quella Flotta, e cominciò a fare un’orrida llrage di gente. Per queilo il Doge Vital Michele farpò per tornarfene a caia. Ma infierì nel viaggio più che mai la peili-lenza * di modo che quella dianzi sì fiorita e poffente Armata Tomo VII. A 3 arri-