fi 38 Annali d* Italia. bando dell’imperio, e dichiarato decaduto da tutti i Tuoi Stati, Diede incontanente l’Imperadore il Ducato di Baviera ad Ottone Conte Palatino di Witelspach , da cui dii'cende la nobiliffima Caia del Regnante Duca ed Elettore di Baviera, oggidì Imperator de’Romani. Inveiti del Ducato della Saffonia Bernardo Conte d’ Analt; e della Weilfalia ed Angria Filippo Arcivefcovo di Colonia. Sidifefe poi per quanto potè generofamente il Duca Arrigo ; ma furono tanti e sì poderoiì iiuoi nemici , e maiìimamente da che Io fteffo Federigo congiunie con loro Tarmi fue , che reftò interamente fpogliato di que’Ducati, fenza che nè il Re d’Inghilterra Suocero tuo, nè alcun’ altro Principe moveilero una mano per aiutarlo. Tuttavia rimaiero a lui gii Stati di Brunsvich, e Luneburgo , oggidì pur’anche poiTeduti da’Tuoi nobilitimi Difendenti, che a dì noiìri feggono ancora fui Trono della gran Bretagna. Diede fine alla fua vita nel Settembre di quei!:’Anno ManuelLo Comneno , gloriofo Imperador de’Greci, ed ebbe per iucceffore Aleffio iuo Figliuolo , Principe infelice , perchè nell’ Anno xi83. da Andronico Tiranno fu barbaramente levato dal Mondo. Per la morte di Manuello , fcrive il Continuatore di Cafra ) Caffari faro ( a ) Chrijlianitas univerfa ruinam maximam & detrimentum 'nuénf.' fC\ incurrit. Cominciarono in oltre ad andare di male in peggio gli Tom. 7. * affari temporali dell'imperio Orientale per le iniquità , per le dif-Rer. Italie, fenfioni , e per la debolezza de’Suceeffori Augufti. Già dicemmo creato Antipapa un certo Landone col nome dlnnocenzo 111. dappoiché l’altro Antipapa Callirto , o ila Giovanni Abbate di Stru-ma , pentito era ricorfo alla mifericordia di Papa Aleffandro III. Abbiamo dall’Anonimo Cafinenfe (/>) , che coitui nell" Anno pre-Cafincnjh'1" fente apud Palumbariam cum focus captus , ad Cavas ejl in exfi-in Chronic. lium deportatus . Altrettanto s'ha da Giovanni da Ceccano, che R°Ir Stalle ^cr'lve • (c) Landò Sitinus falfo Papa diclus , captus ab Alexan- (c) Johann.' dro Papa, & illacjueatus efl, & apud Caveam cum complicibus beccano fu[s Ul exjìlium duclus efl. E nella Cronica Acquicintina iì leg-nova. ge 00 j C^e Aleffandro Papa comperò dal Fratello deli’Antipapa (j Chronic. Ottaviano la Palombara, dove dimorava Landone, e l’ebbe in Acquiuntin. que{]:a maniera nelle mani : con che ceffarono una volta tutte le reliquie dello Scisma. Scrive ancora il fuddetto Giovanni da Ceccano, che traboccato da gli argini il Fiume Tevere inondò non poca parte di Roma : dal che nacque una fiera epidemia, che infettò gravemente quella gran Città, ed iniieme Terra di Lavoro . Roberto dal Monte fcrive anch’ egli un’ importante particolarità,