Anno MCCXXXIII. zi? della fua fazione, in fine prefero lui con tutta la fua famiglia, e ri cacciarono in prigione nel dì 3. di Settembre. Rilafciato da lì a pochi giorni, fé ne tornò a Verona, nè trovò più ubbidienza, di modo che mite in libertà fra poco tempo gli ortaggi, rtrtituì al Conte Ricciardo il Cartello di S Bonifazio , e in fine fe ne tornò a Bologna, convinto dell’ inftabdità delle cofe umane , e pentito di avere oltrepartato i termini del facro fuo Mìni-fttro . Così ripullulò la difcordia come prima fra que’ Popoli ; anzi parve , che fi fcatenaflero le Fune per lacerar da lì innanzi tutta la Lombardia. Il credito de’ irati Predicatori, e Minori era incredibile in quefti tempi per tutte le Citta . In alcune avea-no anche parte ne’ governi. Però nell’ Anno preferite defide-rando i Frati Minori di metter fine alle dirtenfioni vertenti fra i nobili , e Popolari di Piacenza (a), così efficacemente fi ma- (a) Ctonie. neggiarono , che le pai ti fecero compromerto di turte le loro differenze in Fra Leone dell’ Ordine loro. Quefti diede da lì aRer.italic, poco il Laudo, artegnando la metà de gli onori della Repubblica a gli uni, e T altra metà a gli altri, e col bacio della pace ordinò , che fi confermarte la fentenza fua . Anche in Modena (¿) per le prediche del buon fervo di Dio Fra Gherardo^ Annaies dell’ Ordine de’ Minori fi fecero moltilfime paci fra il Popolo Mu' della Città . Ma febbri sì maligne non fi fradicavano punto con Tom. ,i.Rer. cj• 1 erti innocenti rimedj. Pochiflimo durò la calma in Piacenza , ltalic' ed alteratili di nuovo gli animi , la Nobiltà fi ritirò alle fue Cartella , con che fi riaccefe la guerra. Predicando nell’Ottobre di queft’ Anno Frate Orlando da Cremona dell' Ordine de’ Predicatoli nella Piazza d’erta Città di Piacenza, ecco una truppa d’ Eretici dar di piglio a’ fallì e fpade con ferire mortalmente erto Predicatore, e un Monaco di San Savino. Furono prefi co- ^ Gzlvar ftoro , ed inviati a Roma. Anche in Milano < c) quel Podeftà FUmmiYu-Oldrado da Lodi, cominciò a far bruciare gli Eretici. Ne reftà niP- p!°r- (D ri • tuttavia la memoria in marmo nella Piazza del Broletto, o lìa d M rcatanti , leggendoli lotto 1’ effigie fua fra 1’altre parole ancor quelle: CATHAROS , UT DEBUIT, UX1T . Andò anche a Parma ( d ) il fuddetto fra Gherardo da Mode--n;» , uomo di fanta vita, ed affairtima gente indurte alla pace, (di Chronic, con emendare eziandio gli Statuii della Città , e far artolvere PTJ™enJ‘6 tutti gli sbandai . Colà in oltre comparve Fra Corneto deli’^r. lulit, Oidine de: Predicatoli, che colla fua pia eloquenza fi tirava